Il successo del nostro scienziato Galileo Galilei si deve – anche – ad una umile pianta acquatica: la Salicornia. Fino al 1500 qualsiasi tipo di vetro non era mai limpido e trasparente, vista l’enorme quantità di bollicine d’aria in esso presente. Quindi in quegli anni il cannocchiale di Galileo era impensabile, perché, causa impurità del vetro, non si sarebbe visto nulla. Ma un chimico veneziano scopri che mescolando la pasta di vetro con le ceneri di Salicornia, il potere assorbente di questa verdura faceva sparire le bolle d’aria, dando quindi un vetro limpido e perfetto.
Ma al di là di questi meriti “ottici”, la salicornia è per noi una fonte immensa di minerali rari quali zinco, iodio e selenio. Il pescivendolo ce la regala insieme a pesce e noi quasi sempre la buttiamo via. Quale errore! facciamola bollire e condiamola con olio di oliva (possibilmente quello che sta per arrivare): la nostra salute ringrazierà
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