Allattare al seno fa bene, non solo ai neonati, ma anche alle mamme: un nuovo studio dell’UCLA rivela che le donne che hanno allattato al seno i propri figli hanno ottenuto risultati migliori nei test cognitivi rispetto a quelle che non hanno mai allattato al seno.
Sembra infatti che l’allattamento al seno può avere un impatto positivo a lungo termine sul cervello e sulle prestazioni cognitive delle donne che hanno superato i 50 anni, proteggendole dal decadimento cognitivo e da malattie come l’Alzheimer.
Nello studio della UCLA sulla salute cognitiva, che è importantissima nel benessere degli adulti, i ricercatori americani hanno analizzato i dati raccolti dalle donne che partecipavano a due studi clinici. Questi due studi prevedevano batterie di test psicologici per misurare, fra le altre cose, l’apprendimento e la velocità di elaborazione.
I risultati, pubblicati su ‘Evolution, Medicine and Public Health’, mostrano che circa il 65% delle donne non depresse ha riferito di aver allattato al seno, rispetto al 44% delle donne depresse. E gli studiosi hanno scoperto che le donne che avevano allattato al seno, indipendentemente dal fatto che fossero depresse o meno, in tutti i test cognitivi hanno ottenuto risultati migliori di quelle che non lo avevano fatto.
Si tratta del primo studio che analizza l’impatto dell’allattamento al seno sulla salute cognitiva a lungo termine delle donne. E la dimostrata correlazione fra allattamento e migliori funzionalità cognitive consiste in una importante scoperta, che può avere riflessi sulla diagnosi di alcune malattie come il morbo di Alzheimer – la principale forma di demenza e causa di disabilità tra gli anziani, che colpisce le donne più degli uomini.
“Poiché è stato scoperto che l’allattamento al seno aiuta anche a regolare lo stress, promuovere il legame infantile e ridurre il rischio di depressione post-partum (cosa che suggerisce benefici neurocognitivi acuti per la madre), sospettavamo che potesse anche essere associato a prestazioni cognitive superiori a lungo termine per la madre”, spiega la dottoressa Molly Fox che ha lavorato alla ricerca, aggiungendo che “I nostri risultati suggeriscono che l’allattamento al seno può essere “neuroprotettivo” più avanti nella vita”.
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