Medicina

Digrignare i denti, correggere bruxismo e postura

di
Roberto Baldi
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Denti e postura compagni di sventura. Si stima che circa l’80% della popolazione, in qualche momento della propria vita, si trovi a dover affrontare problemi a vari livelli, alcuni di questi con causa sconosciuta. Molti dolori alla schiena, dalla cervicalgia alla lombalgialombari possono essere dovuti a fattori strettamente correlati alla colonna vertebrale (scoliosi, ernie al disco, ecc.), ad alterazioni alle estremità (accorciamento di un arto), ma altre a cause relative alle contratture muscolari, spesso dovute a posture inadeguate, di frequente possono essere correlate a squilibri situati a livello della bocca (sia per mancanza di denti o per il malposizionamento di questi) o nella mascella, che possono creare problemi di diversa natura.

 

Può capitare quindi che il posturologo intervenga su problemi dentali e viceversa, perché l’attenzione ai problemi posturali passa anche per il benessere orale. Questo significa che visite periodiche dal dentista, una buona igiene orale e una cura adeguata possono ovviare a problematiche che nel resto della vita si rendono talvolta invalidanti. Con tutto ciò, non deve essere nemmeno sovrastimato il problema dentario rispetto a quello posturologico vero e proprio ovvero l’atteggiamento statico-dinamico del corpo nei confronti dell’ambiente a causa di una una o più ernie a livello di rachide lombare, come già detto, spiegano di per sé una lombalgia persistente, senza andare a ricercare un approccio cosiddetto olistico comprensivo di problemi dentari.

 

Sta di fatto comunque che la crescente attenzione sul tema ha sviluppato sempre più una disciplina chiamata gnatologia, che studia specificatamente i muscoli della masticazione e che dà origine a soluzioni correttive, fra le quali una delle più conosciuta e usate è il cosiddetto bite da apporre fra le arcate dentarie nel corso della notte per correggere la chiusura mandibolare ed evitare contrazioni muscolari alla bocca.

 

Il posturologo e il dentista potranno convenire concordemente anche sull’uso di apparecchi fissi e nei casi più gravi per l’intervento protesico, atteso che l’articolazione temporo-mandibolare (ATM) esercita pressione direttamente sulla colonna vertebrale, inducendo talvolta anche cefalea: se le arcate dentali non si chiudono bene, si generano tensioni che si scaricano sugli apparati osteo-articolari. Fondamentale quindi in ogni situazione di dolorabilità articolare e della stessa cefalea è programmare una visita occluso-posturale, per giungere a una diagnosi che valuti la posizione del corpo, la masticazione, il modo di appoggiare i piedi ecc. Il più delle volte utile una radiografia magari associata a un esame baropodometrico che dia la misura di eventuali irregolarità posturali.

 

Una condizione tutta particolare è quella del bruxismo, ovvero il forte sfregamento dei denti che avviene soprattutto durante la notte associato a squilibri dell’occlusione, che vanno poi ad aumentare il tono della muscolatura. La stessa osservazione dell’arcata dentaria con usure più o meno marcate può dare indicazione del problema, nei bambini spesso legato all’allineamento delle ossa del cranio e della faccia per compressione disfunzionale causata dal parto o dall’attaccamento al seno; negli adulti concorrono ansia, stress, disturbi dell’umore o semplice fatto attitudinale ereditato negli anni. Il rimedio più frequente a cui si ricorre anche in questo caso è il bite da tenere durante la notte, con i correttivi eventuali che l’odontoiatra potrà apportare nell’eventualità di mancata soluzione.

 

Igiene orale

 

Bocca sana, patologie concomitanti ridotte. L’igiene orale ne è lo strumento fondamentale: spazzolino per i denti due volte al giorno, alimentazione corretta, utilizzo di dentifrici al fluoro. Alcune regole per lo spazzolino: setole morbide o dure a seconda della conformazione delle gengive, preferibilmente piccolo con punta arrotondata, da sostituire ogni 3-4 mesi. Molto in uso e utili gli spazzolini elettrici.
Per rimuovere la placca fondamentale il filo interdentale, colluttorio e dieta adeguata per l’alitosi. Periodica visita dal dentista (almeno una volta all’anno) per eliminare placca batterica e il tartaro in sede professionale.

 

Le gengive irritate per un’infezione della placca batterica o da accumuli di tartaro possono sanguinare e fare male durante la pulizia professionale dei denti, esattamente come a casa. Da respingere in assoluto l’idea che il sanguinamento episodico faccia bene. Se le gengive sanguinano c’è una infiammazione a cui porre rimedio su suggerimento del medico.

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