Tumore alla prostata, laser di precisione per trattamenti focali

Si fanno strada interessanti opzioni nei confronti del cancro alla prostata, meno invasive e sicuramente innovative grazie alla terapia focale, dove è possibile “per alcune specifiche lesioni”, un trattamento ambulatoriale meno invasivo, che limita il ricorso alla chirurgia. La pratica è stata illustrata durante un intervento presentato in diretta video dall’Ifo-Istituto tumori Regina Elena di Roma in occasione dell’apertura del congresso nazionale Auro-Associazione urologi italiani, nella Capitale. A eseguirlo Leonardo Misuraca, dell’équipe guidata dal primario di Urologia Giuseppe Simone.

“Un trattamento conservativo mirato a trattare solo la lesione cancerosa senza asportare l’organo colpito”. Le tecniche soft più diffuse, ricordano dall’Istituto, “sono la crioablazione e l’Hifu (High intensity focussed ultrasound), ma entrambe, seppur meno invasive di una asportazione chirurgica, sono metodiche non propriamente ‘focali’, che prevedono il trattamento di un volume comunque piuttosto ampio dell’organo”. All’Ifo, invece, “il trattamento focale è stato effettuato usando una nuova tecnologia, tutta italiana, che si chiama EchoLaser, in dotazione presso l’ospedale Regina Elena”, spiegano gli esperti di Ifo.

Lo strumento che consente queste azioni è un laser eco-guidato da un sofisticato software capace di identificare la lesione in modo molto preciso. Pur essendo più diffuso e conosciuto dagli urologi per il trattamento ambulatoriale dell’iperplasia prostatica benigna, nota come Ipb (patologia molto fastidiosa e diffusa tra gli over 50, ma per fortuna benigna), EchoLaser può essere usato anche per la terapia focale del carcinoma prostatico, nel rispetto dei requisiti previsti dalle linee guida internazionali. Preservando la prostata, sia nel caso di Ipb o di carcinoma, si arriva così a ridurre notevolmente i rischi di compromissione della funzione sessuale e della continenza urinaria“.