Stefano Cucchi, processo depistaggi: disposti 150mila euro di risarcimento

Il giudice ha disposto il versamento di 150mila euro a carico degli 8 carabinieri condannati, in attesa di quantificare il risarcimento definitivo per la famiglia Cucchi e gli agenti penitenziari costituitasi parte civile

Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo alla Corte di Cassazione

Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo alla Corte di Cassazione

Roma, 8 aprile 2022 – Dovranno pagare subito una provvisionale di circa 150mila euro in attesa della definitiva quantificazione del risarcimento danni alla famiglia di Stefano Cucchi, il il 31enne romano, arrestato il 15 ottobre del 2009 e deceduto sette giorni dopo all'ospedale Sandro Pertini. A tanto ammonta la cifra stabilita dal giudice monocratico del Tribunale di Roma per gli 8 carabinieri condannati ieri per il depistaggio seguiti al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi.

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In particolare, il tribunale ha condannato il generale Alessandro Casarsa, a cui sono stati inflitta la pena più alta, a 5 anni, e Francesco Cavallo e Luciano Soligo al pagamento in favore della famiglia Cucchi di 40 mila euro. I tre, inoltre, assieme a Massimiliano Colombo Labriola, “in solido tra loro e con il responsabile civile ministero della Difesa” sono stati condannati a pagare una provvisionale di quattromila euro totali per i due agenti della penitenziaria, parti civili nel procedimento, per Nicola Minichini e Antonio Domenici.

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In favore dei familiari del geometra morto nel 2009, gli altri due imputati Tiziano Testarmata e Lorenzo Sabatino dovranno versare 40 mila euro. Il giudice ha inoltre condannato i due carabinieri a pagare, sempre a titolo di provvisionale, 15 mila totali per gli agenti della polizia penitenziaria. Infine De Cianni è stato condannato al pagamento di diecimila euro in favore di Riccardo Casamassima (parte civile nel processo), 28 mila euro alla famiglia Cucchi e 15mila per gli agenti della polizia penitenziaria.