Sparatoria a Roma. Il racconto dei testimoni: "Gli spari, poi morti e feriti ovunque"

"Vi ammazzo tutti", aveva l'idea di compiere una strage Claudio Campiti e l'ha messa in atto. Le parole di chi è scampato alla strage

Roma, 11 dicembre 2022 - "Ho sentito gli spari e, come tutti, mi sono gettato a terra. Poi mi sono rialzato e ho visto che lo avevano immobilizzato: c'erano morti e feriti dappertutto". E' il racconto terribile di uno dei testimoni, presenti alla riunione condomiale finita in tragedia questa mattina in un bar in via Monte Giberto, a Fidene. E ancora. "È entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato vi ammazzo tutti e ha cominciato a sparare" dic un altra delle persone che ha partecipato all'assemblema organizzata in un bar della zona. Una trentina i partecipanti, fra i quali si contano tre donne uccise e alcuni feriti. 

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Salva "perchè mi sono messa sotto un tavolo"

Fermato per la strage Claudio Campiti, 57 anni, conosciuto da tutti, ha sparato contro membri del consorzio Valleverde. ''Era conosciuto da tutti, era un consorziato e in passato aveva fatto minacce verbali'', la testimonianza di una donna scampata alla carneficina. ''E' entrato e ha sparato contro il consiglio di amministrazione del consorzio. L'arma si è inceppata ad un certo punto ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perché - ha detto la donna ancora sotto choc - mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala''.

E' entrato nel  grosso dehor del bar 'Il Posto Giusto',  dov'era in corso la  riunione, con l'arma spianata, ha chiuso la porta dietro di se e poi ha fatto fuoco. Aveva l'idea di compiere una strage e l'ha messa in atto. Il bilancio delle vittime potrebbe essere stato ancora più tragico se l'uomo non fosse stato fermato dagli stessi condomini , pare che la pistola seminautomatica utilizzata dal 57enne si sia inceppata dopo alcuni colpi esplosi.  

L'uomo avrebbe portato via la pistola, a quanto si apprende, da un poligono di tiro. Dietro al folle gesto ci sarebbero vecchi rancori.

L'amministratore: "Mi ero scordato la riunione"

"Non avevo mai saputo di minacce e non conoscevo bene l'uomo arrestato anche se ho sempre pensato fosse una persona diciamo 'sui generis'. Col senno di poi si può confermare che era una persona certamente instabile". Queste le parole di Mario Bertulli, uno dei membri del consorzio che amministrava il palazzo delle vittime della sparatoria, questa mattina non era presente alla riunione "perché mi ero scordato". Ma ha raccontato di conoscere alcune tra le persone coinvolte.

"La presidente Bruna Marelli - ha spiegato - la conosco bene, una persona squisita che ha sempre fatto gli interessi del consorzio e dei consorziati. Noi siamo sempre stati orgogliosi di essere rappresentati da lei, una signora in gamba".  "Oggi- ha concluso- è successo qualcosa di inspiegabile o spiegabile solo in relazione a quanto ho detto prima sul fatto che questa persona soffriva di una certa instabilità psichica, che sicuramente c'è".