Cospito, Meloni: no a dimissioni di Delmastro e Donzelli. Letta: difende l'indifendibile

L'intervento della premier: "Abbassare i toni, lo dico anche Fratelli d'Italia". Ma "trovo singolare l'indignazione del Pd". La replica: "Riattizza il fuoco". Possibile ricovero in ospedale per l'anarchico in sciopero della fame. Anarchici in presidio, tensione a Milano e Roma. Minacce ad Appendino

Roma, 4 febbraio 2023 - "Non ritengo vi siano in alcun modo i presupposti per le dimissioni che qualcuno ha richiesto". Così la premier Giorgia Meloni interviene sul caso Alfredo Cospito e sulla richiesta di dimissioni per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e l'onorevole Giovanni Donzelli. "I toni si sono alzati troppo - scrive Meloni in una lettera al Corriere della Sera -, e invito tutti, a partire dagli esponenti di Fratelli d'Italia, a riportarli al livello di un confronto franco ma rispettoso". Meloni ribadisce le critiche arrivate delle forze di maggioranza all'indirizzo dei parlamentari Pd per le visite in carcere a Cospito. Replica il segretario Enrico Letta: Meloni "difende l'indifendibile" e "riattizza il fuoco invece di spegnerlo". "Raccogliamo in toto" l'appello di Meloni ad abbassare i toni, dice invece il presidente del M5s, Giuseppe Conte, che però invita la presidente del Consiglio a "non essere leader di partito" e per questo "deve imporre ai suoi due fedelissimi del partito di dimettersi, perché quelle due persone hanno sbagliato". 

Intanto Fratelli d'Italia presenta alla Camera una mozione per "il mantenimento del 41 bis al terrorista anarchico e ai mafiosi". Il capogruppo FdI Tommaso Foti auspica che "tutte le forze politiche l'approvino". Cospito, detenuto in regime di carcere duro e in sciopero della fame da 108 giorni, potrebbe essere presto trasferito in ospedale. Nel mirino degli anarchici finisce invece Chiara Appendino: minacce sono comparse nelle chat o sui siti di area. All'ex sindaca di Torino vengono contestate alcune dichiarazioni a lei attribuite nel corso di una trasmissione tv su "contatti fra anarchici e mafiosi". 

Sommario 

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

La lettera di Meloni

Con riferimento al materiale citato da Donzelli in aula, circa conversazioni captate in carcere tra Cospito e un boss della Camorra, Meloni sostiene che: "Le notizie contenute nella documentazione oggetto del contendere, che il Ministero della Giustizia ha chiarito non essere oggetto di segreto, sono state addirittura anticipate da taluni media. Ci sono in questo polverone, a mio avviso, aspetti chiaramente strumentali. Trovo singolare che ci si scandalizzi perché in Parlamento si è discusso di documenti non coperti da segreto, mentre da anni conversazioni private - queste sì da non divulgare - divengono spesso di pubblico dominio".

Nella lettera di Meloni anche un affondo al Pd: "Trovo singolare l'indignazione del Pd per un'accusa sicuramente eccessiva, quando però la sinistra in passato ha mosso alla sottoscritta, leader dell'opposizione, le accuse di 'essere la mandante morale delle morti in mare' o di guidare un 'partito eversivo', per citarne alcune. Senza dimenticare quando esponenti istituzionali gridavano, tra gli applausi, che avremmo dovuto 'sputare sangue'. Trovo paradossale che non si possa chiedere conto ai partiti della sinistra delle loro scelte, quando all'origine delle polemiche di questi giorni si colloca oggettivamente la visita a Cospito di una qualificata rappresentanza del Partito democratico, in un momento in cui il detenuto intensificava gli sforzi di comunicazione con l'esterno, come emerge dalle note dell'autorità giudiziaria che si è pronunciata sul caso, rese note dai mezzi di informazione".

Sulla vicenda Cospito, sottolinea Meloni, "io credo che il punto sia un altro. Mentre maggioranza e opposizione si accapigliano sul caso, attorno a noi il clima si sta pericolosamente e velocemente surriscaldando. E non risparmia nessuno, come dimostrano i manifesti comparsi ieri all'università La Sapienza di Roma, che definiscono 'assassini' il Presidente della Repubblica e i membri di diversi governi, senza distinzione di colore politico. Mentre si continua a pensare che questa questione possa essere utilizzata per attaccare il governo o l'opposizione, ieri è stato necessario assegnare la scorta all'on. Donzelli e ai Sottosegretari Delmastro e Ostellari, e ovunque compaiono minacce alle istituzioni italiane, qui in patria e all'estero".

Secondo la premier "è chiaro che non ci troviamo davanti a una delle tante polemiche che agitano il mondo politico, ma a una situazione dai contorni decisamente inquietanti che rischia di avere conseguenze gravi. A uno scenario che richiede prudenza e cautela ma che deve vedere compatto lo Stato, in tutte le sue articolazioni e componenti, a difesa della legalità. È un appello - conclude Meloni - che rivolgo a tutti, politici, giornalisti, opinionisti. Perché non ci si debba domani guardare indietro e scoprire che, non comprendendo la gravità di quello che stava accadendo, abbiamo finito per essere tutti responsabili di un'escalation che può portarci ovunque".

La replica del Pd: difende l'indifendibile 

Alla lettera di Meloni che chiama in causa il Partito democratico, replica il segretario Enrico Letta: "Dopo giorni di attesa sono arrivate le parole dell'onorevole Giorgia Meloni. Pensavamo che fossero le parole di un Presidente del Consiglio preoccupato di comporre l'unità e la coesione del paese in un momento di forte tensione. Abbiamo, purtroppo, letto le parole di un capo partito che difende i suoi oltre l'indifendibile e, per farlo, rilancia polemiche strumentali e livorose contro l'opposizione. Una lettera che na lettera che riattizza il fuoco invece di spegnerlo". La nota, firmata anche dalle capigruppo Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, parla anche di parole "diffamanti" da parte della premier. 

Cospito e il possibile ricovero in ospedale

Intanto i medici di Opera e il Tribunale di sorveglianza di Milano, presieduto da Giovanna Di Rosa, stanno cominciando a valutare l'eventuale trasferimento di Cospito dal centro clinico del carcere milanese al reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo. L'ipotesi di un ricovero ospedaliero, da quanto si è appreso, è realistica laddove il 55enne, da 108 giorni in sciopero della fame, dovesse proseguire a rifiutare anche gli integratori. La loro prolungata interruzione potrebbe portare a una crisi cardiaca e alla necessità di trattamenti salva vita. Al momento i suoi parametri sono compatibili con la detenzione.

Cospito, che da ottobre non tocca cibo per protestare contro il 41bis, da qualche giorno va avanti ad acqua, zucchero e sale e ha fatto pervenire al Dap una dichiarazione nella quale esprime la volontà di non procedere con l'alimentazione forzata, nel caso in cui le sue condizioni peggiorassero a tal punto e fosse incosciente. Al momento è comunque lucido, cammina, si regge in piedi ed è risoluto nel proseguire lo sciopero della fame. Anche i suoi legali hanno presentato una diffida al ministero della Giustizia e per conoscenza al Garante dei detenuti affinché, in caso di peggioramento delle condizioni di salute, non venga sottoposto alla nutrizione o a trattamenti forzati.

Anarchici in presidio, tensione a Milano e Roma

Almeno duecento persone oggi si sono radunate davanti al carcere di Opera, per esprimere solidarietà a Cospito. Bandiere rosse sventolano al grido di "Liberi tutti". Alcuni manifestanti hanno attraversato i campi per salutare i detenuti, lanciando sassi e fumogeni al di là della recinzione di sicurezza. Il camminamento più esterno è presidiato da camionette e agenti di polizia in tenuta antisommossa. L'appuntamento, non preavvisato in questura, è stato promosso nei giorni scorsi sui siti di area anarchica. Un presidio anarchico (circa 800 persone) è in corso anche in piazza Vittorio a Roma, dove sono stati lanciati bottiglie e fumogeni contro i blindati delle forze dell'ordine.