Cospito, a Roma scontri e fermi al corteo anarchico. Presidi in varie città

Nella capitale, fumogeni contro i blindati delle forze dell'ordine in piazza Vittoria e atti di vandalismo in via Prenestina. Sassi al di là della recinzione fuori dal carcere di Opera

Roma, 4 febbraio 2023 - Cortei e presidi contro il 41 bis e in sostegno di Alfredo Cospito da Roma e Milano passando per L'Aquila, mentre la premier Giorgia Meloni blinda i fedelissimi Andrea Delmastro e Giovanni Donzelli invitando tutti ad "abbassare i toni". Nella capitale si sono registrati scontri con lanci di fumogeni, fermi e feriti. Sassaiola a Milano.

Gli scontri tra anarchici e forze dell'ordine a Roma (Ansa)
Gli scontri tra anarchici e forze dell'ordine a Roma (Ansa)

Roma

Presidio di circa 800 anarchici nella capitale: il corteo non autorizzato è partito da piazza Vittorio, dove sono stati lanciati bottiglie e fumogeni contro i blindati delle forze dell'ordine, diretto a Largo Preneste. Un massiccio cordone di sicurezza è stato messo a presidio della sede Stellantis in viale Manzoni. Quando il corteo è arrivato a piazza di Porta Maggiore, questa era 'blindata' dalla polizia in tenuta antisommossa e sorvegliata dall'alto dagli elicotteri delle forze dell'ordine. 

Un petardo è esploso, facendo un grosso rumore, in via Prenestina al momento del transito dei manifestanti. E proprio in quella via ci sono stati momenti di tensione con la polizia e alcuni atti di vandalismo. I manifestanti hanno prima fatto barricate con i secchioni della spazzatura e poi lanciato bottiglie e oggetti contro le forze dell'ordine in coda al corteo. A quel punto è partita una carica delle forze dell'ordine. Tre manifestanti sono stati fermati per i disordini e portati in Questura, almeno due sono rimasti feriti.

Gli anarchici hanno anche infranto i vetri di una macchina della vigilanza privata parcheggiata in strada, tirato bottiglie contro la polizia a difesa di una sede Atac. Hanno poi dato fuoco a una cabina elettrica e danneggiato una fermata dell'autobus. Arrivati a piazzale Prenestino un gruppo di manifestanti a volto coperto è stato fatto arretrare da un blindato. Su alcune paline dell'Atac e sui muri del quartiere è comparsa più volte la scritta 'Alfredo Cospito fuori dal 41bis'. 

I volti dei manifestanti sono coperti da mascherine nere, cappucci, impermeabili e occhiali dello stesso colore. Il gruppo dei manifestanti è così irriconoscibile e ricorda lo 'stile' black bloc. I commercianti di Via Principe Eugenio hanno abbassato le saracinesche dei negozi, al passaggio del corteo, per timore di disordini. Si sono registrati alcuni momenti di tensione anche con i giornalisti e i cameraman.

Milano

Almeno duecento persone oggi si sono radunate davanti al carcere di Opera, dove è stato trasferito Alfredo Cospito, per esprimere solidarietà. Bandiere rosse sventolano al grido di "Liberi tutti". Alcuni manifestanti hanno attraversato i campi per salutare i detenuti, lanciando sassi e fumogeni al di là della recinzione di sicurezza. Il camminamento più esterno è presidiato da camionette e agenti di polizia in tenuta antisommossa. L'appuntamento, non preavvisato in questura, è stato promosso nei giorni scorsi sui siti di area anarchica. Da segnalare che, al temine del presidio, operatori tv hanno denunciato il furto di computer, microfoni, cavalletti e altro materiale dalle proprie autovetture.

Presidi da Bari a Cagliari

Un gruppo di anarchici si è riunito in presidio stasera anche sotto la sede della Rai a Bari per esprimere solidarietà a Cospito. E un centinaio di persone ha manifestato in piazza Garibaldi a Cagliari la solidarietà ad Alfredo Cospito, "contro il 41 bis e l'ergastolo ostativo - spiegano gli organizzatori del sit-in - contro la repressione dello Stato Italiano e l'uso della Sardegna come colonia carceraria". Un presidio pacifico, dove sono stati esposti striscioni con le scritte "Dalla parte di chi lotta" e "Lo Stato uccide nelle carceri, tutti liberi, tutte libere".

Sit-in pacifico anche a L'Aquila. "La battaglia che Cospito sta meritoriamente portando avanti - viene spiegato nel volantino-manifesto distribuito e letto pubblicamente al megafono - riapre il dibattito sulla necessità del superamento di due istituti inumani e incostituzionali, come l'ergastolo ostativo e il 41-bis, ma anche dell'intero sistema dei circuiti speciali di detenzione".