Signora Vanoni, Diverse è un album inatteso.
"A questa età ogni giorno è un regalo e sono felice di poter usare ancora oggi la mia voce, condividerla con gli altri. Ma dimmi te se, dopo aver vissuto tanto, devo morire proprio adesso che mi sembra di aver capito tutto".
Novant’anni sono l’età giusta per cambiare punto di vista. Anche sulla propria vita artistica. O, almeno, così la pensa Ornella Vanoni, che tra i solchi del nuovo album Diverse si diverte a riprendere in mano i fili di undici evergreen, tra cui Musica musica, Dettagli, Io che amo solo te, o Ricetta di donna, per rileggerli in una chiave diversa.
"Pensando a quanto siano cambiate oggi musica e sonorità, ho deciso di mettermi in gioco e tuffarmi nell’onda della modernità, raccogliendo alcuni dei brani che mi piacciono di più, per renderli al passo coi tempi grazie anche alla collaborazione con dei produttori giovani e davvero bravi", dice Ornella, classe 1934, 90 anni compiuti il 22 settembre scorso, col pensiero allo stuolo di producer di cui non ricorda neppure il nome coinvolti in questa avventura. Gente come Giordano Colombo, Protopapa & Dumar, Brail, heysimo, Bruno Bellissimo, Hey Cabrera!, Sol Novaro, Marco Maiole, Lorenzo Morresi, okgiorgio. Mentre sulla copertina dell’album, avvolta in un manto di tulle rosso fuoco – simbolo di passione e vitalità – la nostra lady sprigiona la sua inconfondibile eleganza senza tempo e riflette l’anima di questo progetto discografico: un invito a riscoprire i suoi brani sotto una nuova luce.
Ornella, a cosa si deve questa nuova svolta?
"Ero stufa di cantare le stesse canzoni sulle stesse basi e così abbiamo deciso di lavorare a questi nuovi arrangiamenti dove io ho messo la voce e tanti giovani arrangiatori, dj e produttori, le basi. Ne è venuto fuori un disco non da ascolto, ma da ballare".
E il repertorio come l’ha scelto?
"Quando canti una canzone per più trent’anni non c’è più l’emozione dell’inizio, ma se nelle scalette dei miei concerti c’è un pezzo che ci riesce ancora questo è Perduto, rielaborazione di Procuro olvidarte di cui ho scritto il testo. Ecco perché l’ho messo in apertura dell’album".
C’è pure una traccia fantasma: Ti voglio con Elodie e Ditonellapiaga.
"Ditonellapiaga ha una voce davvero bella, pure Elodie è molto brava, ma credo che debba ancora trovare il brano capace di tirarla fuori del tutto, quello scritto apposta per lei che l’aiuti a sbocciare completamente".
Manca L’appuntamento, che però rimane forse la sua canzone decisiva.
"È quella che mi ha fatto cadere la parete divisoria tra me e il pubblico. Quella con cui sono entrata nel cuore degli italiani e non. Debbo dire che la conoscono proprio tutti, perfino in Iran. Hanno fatto pure un sacco di pubblicità con quel brano. In Irlanda e in Inghilterra, ad esempio, ci hanno chiesto L’appuntamento per gli spot dei fagioli Heinz, dove accade questo: un signore parte per andare a fare trekking, ha con sé tutto tranne una cosa, la sua scatola di fagioli, così inizia a piangere con L’appuntamento in sottofondo. Abbinamento molto divertente. Ammetto che a un certo punto mi sono pure stufata di cantarla, poi, però, ho pensato che mi ha fatta conoscere in tutto il mondo e l’ho rimessa in scaletta".
Cosa le piace della musica che gira intorno?
"Calcutta è bravissimo, ma stimo e apprezzo molto pure Marracash con cui da due anni aspetto di fare un pezzo. La settimana prossima canterò probabilmente al Forum con Mahmood. Eseguiremo Sant’Allegria (rivisitazione di Bem leves di Arnaldo Antunes remixata per l’occasione dal producer fiorentino Jack Sani e inserita come bonus track dell’edizione in vinile, ndr)".
A proposito, per lei niente teatri?
"No, non ci saranno dei concerti. Mi piacerebbe tanto, però, tornare al Blue Note a suonare e cantare il jazz".