Lupi: il maschio alfa per gli scienziati non esiste. Ecco cosa significa

Lo zoologo: così si è arrivati alla scoperta. Qual è il nuovo 'modello' di riferimento

Roma, 4 marzo 2023 - Lupi e maschio alfa: gli scienziati hanno riscritto la storia. Lo ribadisce un articolo appena pubblicato su Scientific American. Ma la riflessione è stata avviata da tempo da molti studiosi, in prima fila l'italiano Luigi Boitani.

Cani radioattivi di Chernobyl: ecco cosa svela l'ultimo studio sui randagi

Paolo Ciucci, zoologo, professore alla Sapienza di Roma, infatti avverte: "Agli scienziati questa scoperta è nota da anni. David Mech, ricercatore all’US Geological Survey, è il guru della biologia del lupo. Negli anni '70 scrisse il primo compendio che ha cambiato la visione di quello che fino a pochi anni prima era considerato un predatore cattivo".

Lupi che attaccano cani e ibridi: per gli esperti non c'è un legame
Lupi che attaccano cani e ibridi: per gli esperti non c'è un legame

"Come si è scoperto che il lupo alfa non esiste"

"Finora - spiega Ciucci - gli etologi avevano studiato lupi in cattività, perché è difficilissimo osservarli in natura. Così avevano analizzato esemplari che vivevano nei recinti e magari arrivavano da gruppi differenti. Da qui nacque l’idea di una gerarchia sociale all’apice della quale c’erano gli individui alfa maschio e femmina, gli unici fra l’altro che potevano riprodursi". 

Maschio e femmina alfa 

"Quest’idea - chiarisce lo zoologo - è stata molto strumentalizzata. Il lupo, in sostanza, veniva visto come specchio di una società che funziona perché c’è una stretta gerarchia e un’aggressività basata sul dominio e sul predominio. Quando invece c’è stata l’occasione di studiarli in natura, di osservarli bene magari con il binocolo, è emerso chiaramente che i branchi sono come famiglie e che al loro interno non ci sono interazioni aggressive".

Dal lupo alfa al lupo leader

Quindi, suggerisce Ciucci, "oggi si parla di leader. La differenza? La parola alfa ormai culturalmente è associata ad un predominio in qualche modo imposto. E dà per scontata l'esistenza di un subordinato, qualcuno che vorrebbe fare delle cose ma non ci riesce. Il leader invece è rappresentato da individui adulti che hanno più esperienza e capacità di caccia, più capacità di muoversi nel territorio in generale e che con il loro comportamento aumentano le probabilità di sopravvivenza dell’intero branco. E sono riconosciuti da tutti gli altri. Questa coesione funzionale è dovuta più a un comportamento affiliativo di parentela piuttosto che ad un comportamento gerarchico e di aggressività".