Giovedì 3 Ottobre 2024

Come eliminare le tarme da armadi e cassetti, la guida pratica

È importante prevenire la formazione dei parassiti facendo una pulizia accurata di capi e mobili

S.O.S. tarme, la guida - Crediti iStock Photo

S.O.S. tarme, la guida - Crediti iStock Photo

Un tempo le tarme comparivano solo nei mesi estivi, ma con il riscaldamento degli appartamenti ora possono rimanere attive tutto l’anno, persino durante l’inverno. Sono loro, o meglio le loro larve, le principali responsabili dei buchi nei maglioni, dato che si nutrono delle fibre dei tessuti per crescere. Se si vede qualche farfallina volare dentro al proprio armadio, dunque, vuol dire che piccoli danni sono già stati fatti. Le tarme spesso entrano nei nostri armadi tramite un capo già infestato, come può succedere con un acquisto vintage o di seconda mano. Altre volte possono entrare volando da una finestra, soprattutto in stanze con cabine armadio aperte. Si nutrono principalmente di fibre naturali di origine animale, come lana, seta e pellicce, ma in assenza di queste possono attaccare anche tessuti vegetali come il cotone.  

Prevenzione

La prevenzione più efficace consiste nella pulizia accurata degli indumenti a ogni cambio di stagione. Anche un piccolo residuo di sudore può attirare le tarme, poiché sono attratte dagli odori naturali.

Prima di riporli nell’armadio, dunque, bisogna spazzolare e arieggiare i vestiti indossati, lavandoli accuratamente con acqua calda o tramite lavaggio a secco. Vanno usati sacchetti di plastica o sacche con cerniera per proteggere maglioni, cappotti e giacche. I tappeti e i tessuti voluminosi, invece, andrebbero aspirati e conservati in contenitori chiusi insieme a prodotti antitarme.  

Rimedi naturali

Se si sospetta la presenza di tarme nell’armadio, o semplicemente si vuole fare un controllo accurato, occorre svuotarlo completamente e pulirlo con un panno umido imbevuto di acqua, aceto o bicarbonato. In alternativa si può usare uno sgrassatore spray, facendo particolare attenzione agli angoli e ai punti meno accessibili.

I prodotti naturali per tenere lontani i parassiti sono composti da oli essenziali ed estratti di piante e fiori che risultano sgradevoli per questi insetti. Tuttavia, sulle etichette non c’è una classificazione specifica: non possono essere definiti ufficialmente "antitarme" e sono spesso indicati con diciture generiche come "salvalana", suggerendo una funzione protettiva per i tessuti in lana.

Tra le fragranze più comuni utilizzate per questo scopo ci sono la lavanda e l’olio di cedro. Questi prodotti non sono tenuti a indicare né la concentrazione delle essenze né il nome del principio attivo, e in alcuni casi possono omettere completamente l’elenco degli ingredienti. Il loro effetto è soprattutto repellente: l’odore dovrebbe allontanare le tarme, ma l'efficacia di tali prodotti non è sempre garantita né ben documentata.  

Prodotti chimici

Gli insetticidi non vanno usati a scopo preventivo, ma solo quando le tarme hanno già colonizzato armadi e cassetti. Tali prodotti si distinguono per diciture come "antitarme" o "tarmicida" e, soprattutto, per la presenza della scritta "presidio medico chirurgico" accompagnata dal numero di registrazione del Ministero della Salute. Vengono inoltre specificati il nome e la concentrazione del principio attivo, a garanzia che l'efficacia e la sicurezza del prodotto siano state supportate da una documentazione scientifica.

I piretroidi sono tra i principi attivi più diffusi nei prodotti insetticidi, in quanto offrono un buon compromesso tra sicurezza ed efficacia. La transflutrina, uno dei biocidi più comuni, risulta relativamente sicura anche per gli animali domestici. Al contrario, sostanze come permetrina e piretro sono più tossiche, in particolare per i gatti.

Anche se la tossicità per l’uomo è ridotta, questi prodotti possono risultare irritanti per la pelle e le vie respiratorie. Per questo motivo, è preferibile evitarne l’uso in armadi o cassetti situati in stanze da letto e assicurarsi di far arieggiare gli indumenti trattati prima di indossarli.

Infine, è importante evitare rimedi molto diffusi in passato, come le palline di naftalina e i cubetti di canfora, ormai vietati a causa della loro elevata tossicità.