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Gorizia oltre i confini, un tesoro da scoprire

di GLORIA CIABATTONI -
11 febbraio 2023
Piazza della Vittoria a Gorizia

Piazza della Vittoria a Gorizia

Gorizia - Gorizia, gioiello del Friuli Venezia Giulia, sarà la Capitale Europea della Cultura nel 2025. Città di confine, mix di culture ed etnie, incastonata nell’estremo lembo nordorientale d’Italia, fino alla Prima Guerra Mondiale appartenne all’Impero Austroungarico, poi diventò italiana nel 1918. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con il Trattato di Parigi parte della città fu assegnata all’allora Jugoslavia. Un muro di calcestruzzo e reticolato di acciaio, ‘il muro di Gorizia’, separò il centro storico dalla zona periferica, con strutture come la stazione Transalpina: nasceva così Nova Gorica. Il muro fu abbattuto nel2004 con l’entrata della Slovenia nell’Unione Europea. Gorizia e Nova Gorica sono state scelte insieme come Capitale Europea della Cultura 2025 (www. go2025.eu). Un progetto di cui fanno parte anche la Valle del Vipava, la Valle dell’Isonzo (Soča), il Collio (Goriška Brda), gli altipiani di Trnovo e Banjšice e parte del Carso in Slovenia. Gorizia e Nova Gorica condividono anche altre importanti iniziative, come la pista ciclabile transfrontaliera di 14 chilometri: da un lato si arriverà fino a Merna e dall’altro ci si immetterà nella Salcano-ovec o nella strada che collega a Gorizia a Grado. A Gorizia si terranno oltre 600 eventi, moltissimi culturali, in tanti spazi e due grandi aree: un palazzetto dello Sport per 7000 persone e un ex mercato coperto con un parcheggio di 1.800 metri quadri. In attesa del 2025, che cosa vedere a Gorizia, città di 41 chilometri quadrati e 33.560 abitanti? Imperdibile è il castello di origine medioevale, distrutto durante la prima guerra mondiale e ricostruito nel 1938, che ospita il Museo del Medioevo Goriziano. Il centro storico è uno scrigno di tesori architettonici, con belle piazze come piazza Cavour dove si trovano il duecentesco Palazzo degli Stati Provinciali, la Casa del Comune (del ‘500) e la quattrocentesca Casa degli Ungrispach all’angolo con via Rastello. Da qui si arriva a piazza Vittoria, con la chiesa barocca di Sant’Ignazio e la cinquecentesca casa Torriana, sede della Prefettura. Da vedere, dietro piazza Cavour, il Duomo con pregevoli decori barocchi e un pulpito del ‘700. Vicinissima c’è un’altra piazza, piazza Sant’Antonio, anch’essa con palazzi antichi, come il Palazzo dei Baroni Lantieri (del 1350), e il Palazzo dei Conti di Strassoldo. E sempre in tema di pregevoli edifici, in piazza De Amicis troviamo Palazzo Attems Petzenstein, sede dei Musei Provinciali. Imperdibile una visita alla Stazione della Transalpina, inaugurata nel 1906 dall’arciduca Francesco Ferdinando, per collegare Vienna e l’Europa Centrale alle regioni adriatiche dell’Impero Austroungarico e al porto di Trieste. Di fronte alla stazione, nella piazza Transalpina dove c’era il confine oggi c’è una targa sul terreno, simbolo dell’unità europea e della fine delle divisioni.