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«Finalmente una vera ripresa. Da qui rinasce la nostra economia»

di FRANCESCO MORONI -
10 aprile 2022
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Assessore cosa significa il ritorno in presenza del Vinitaly per il Veneto? «Tornare dopo due anni di stop, e trascorsi sei mesi dalla ‘Special Edition’ di ottobre riservata ai soli operatori, significa poter sfruttare la notorietà di un evento di caratura internazionale per attrarre flussi turistici in tutto il Veneto e a Verona, da sempre considerata la città dove scoprire i valori, riconoscere la territorialità e l’italianità del vino». Federico Caner, assessore regionale al Turismo e all’Agricoltura, analizza il ritorno del salone del vino, il momento del comparto, le prospettive per il Veneto (e non solo) grazie alla possibilità quasi dimenticata di organizzare i grandi eventi in presenza. «Ricordo – prosegue – che, con la pandemia, le città d’arte sono quelle che più hanno sofferto». E per l’intero settore nazionale e l’economia del Paese, che valore ha il Vinitaly? «Alla 54esima edizione sono attese 4.400 aziende da 19 nazioni. I top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sono 680, il 76% di provenienza estera e il 53% nazionale. In testa la delegazione dal Nord America, con gli Stati Uniti che rappresentano il primo mercato mondiale per l’export di vino italiano, e guidano le delegazioni internazionali presenti». Poi? «Tra le novità c’è anche l’Africa, con collettive professionali da Mozambico, Kenya, Etiopia, Camerun e Angola. Dall’Europa, le delegazioni di Germania e dei Paesi del Nord (Danimarca e Svezia in primis) sono tra le più numerose. Per comprendere il valore del vino nell’economia del Veneto è sufficiente dire che da solo questo prodotto rappresenta circa un terzo dell’export agroalimentare e il 3,5% di tutte le merci esportate. Sono più di 150 i Paesi del mondo verso cui il Veneto ha esportato il suo vino nel 2020 e oltre la metà del valore delle esportazioni ha riguardato Stati Uniti, Germania e Regno Unito, seguiti, a distanza, da Canada e Svizzera». Ma cosa significa mettere in campo un evento del genere nel post Covid, tra attenzioni particolari e finanziamenti? «Il vino Veneto rappresenta una delle grandi eccellenze che la Regione supporta con finanziamenti all’intera filiera, dalla piantumazione e ristrutturazione della vite, fino all’imbottigliamento e alla promozione. Ogni anno attraverso appositi bandi, la Regione mette a disposizione circa 40 milioni di euro per il settore, stanziamento a cui vanno aggiunti i fondi derivanti dal Psr, il Programma di sviluppo rurale. La promozione è la leva per aumentare la notorietà di una produzione che in Veneto raggiunge gli oltre 11 milioni di ettolitri. Una produzione che è simbolo della nostra storia, della tradizione e del lavoro dei nostri imprenditori agricoli».
Nuove tecnologie e soluzioni digitali. Tante novità in termini di complementi come tappi, etichette e bottiglie
«Il padiglione dedicato alla tecnologia per la produzione di vino, con espositori italiani ed esteri, rappresenta uno spunto interessante per chi è attratto dalle migliori soluzioni digital hi-tech per la viticoltura, l’olivicoltura e la produzione di birra e alle novità in termini di complementi come etichette, tappi, bottiglie e capsule, oltre che i servizi dedicati alle spedizioni e alla logistica. Così come molto interessante è il ‘Vinitaly & the City’ (in programma dall’8 all’11 aprile)», spiega Caner.
«Un’opportunità importante per l’enoturismo» Il Veneto guida la classifica in Italia, con 72 milioni di presenze annue prima della pandemia
Non solo il comparto fieristico: per la Regione è un’occasione per fare un ulteriore salto di qualità. «Oltre a parlare di ripartenza del mondo fieristico, direi che si tratta di una opportunità anche per tutto il segmento dell’enoturismo». L’assessore Caner non ha dubbi: il Vinitaly è un volano per l’economia regionale. E non solo. «In Veneto – prosegue – dei 100mila ettari di superficie a vigneto, oltre l’80% è a Denominazione, cioè con vitigni Doc Docg e Igt, dai quali si ricavano ben 14 milioni di quintali di uva di alta qualità, pari a oltre 11,7 milioni di ettolitri di vino. Con questi numeri possiamo chiaramente affermare che il vitivinicolo rappresenta un comparto importante per l’economia regionale. Una produzione che rappresenta il 27% del totale in Italia, che si attesta sui 48,5 milioni di ettolitri, e rappresenta il 5% di quella mondiale (pari a 279 milioni). Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia con 72 milioni di presenze annue, prima della pandemia. Io amo ripetere che non si va in una terra in cui non c’è nulla da vedere, o dove si mangia e si beve male». «Da 54 anni – conclude – il Vinitaly rappresenta un appuntamento di grande richiamo, perché offre la possibilità di far conoscere il Veneto agli appassionati della migliore produzione vitivinicola del mondo».