"La fine di Putin è vicina: vive solo grazie a farmaci antitumorali occidentali"

Lo sostiene lo storico e analista politico russo Valery Solovei: "Una terapia mirata che la Russia non è in grado di fornirgli"

Roma, 26 dicembre 2022 - "La fine di Vladimir Putin è vicina". Lo zar sarebbe ancora in vita solo grazie all'uso di farmaci antitumorali di provenienza occidentale, con i quali sta tentando di rallentare la diffusione di un cancro, ha sostenuto lo storico e analista politico russo Valery Solovei, parlando ai media ucraini. Già in passato erano giunte voci della presunta malattia del presidente russo, ma sono sempre mancate prove o conferme. 

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Solovei, citato dal New York Post, al canale YouTube ucraino Odesa Film Studio, ha parlato di una terapia di provenienza estera, di medicine occidentali: "Usa i trattamenti più avanzati e una terapia mirata che la Russia non è in grado di fornirgli". Solovei ha aggiunto anche che "la fine è vicina, anche secondo i medici che lo stanno curando, perché nessun farmaco può avere successo per un tempo infinito".

I servizi segreti ucraini nei mesi scorsi affermarono che Putin aveva un cancro al pancreas ed era anche dal morbo di Parkinson, tutte ipotesi da verificare. E lo stesso Valery Solovei, ex professore della prestigiosa università di affari internazionali MGIMO di Mosca, da cui si dimise girando le spalle alle autorità per creare il movimento politico di opposizione Peremen, già nel novembre 2020 sostenne che Putin era sul punto di dimettersi per motivi di salute.

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