Guerra in Ucraina, Mosca blocca il dissenso: "Attenti a non esagerare"

Cresce la protesta, la tv racconta il crollo in Ucraina. E il Cremlino minaccia "Se le critiche restano nei limiti di legge è pluralismo, altrimenti si cambia"

L’Ucraina continua ad avanzare, l’opinione pubblica russa è disorientata, ma il Cremlino è conscio che la mobilitazione generale – il salto di qualità chiesto dai ’duri e puri’ ultranazionalisti russi per fronteggiare la controffensiva di Kiev – eroderebbe il consenso attorno a Putin ed è per questo che anche ieri il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, l’ha esclusa ("Al momento non ne stiamo parlando"). Peskov ha anche mandato un chiaro segnale a quanti, sia nell’estabilishment che nei mass media e sui social, mostrano insofferenza per l’andamento delle operazioni belliche in Ucraina. "Fintanto che i punti di vista critici rimangono nell’ambito della legge – ha detto all’agenzia Tass – sono pluralismo, ma il confine è molto labile e qui bisogna essere molto attenti. La linea è molto molto sottile e bisogna essere molto prudenti".

Controffensiva di Kiev: russi in fuga. Pentagono: "La guerra sta cambiando"

Vladimir Putin, 69 anni
Vladimir Putin, 69 anni

Medvedev: "Garanzie di Kiev per cessate il fuoco preludio alla Terza Guerra Mondiale"

Venerdì nel Consiglio di sicurezza russo, a Putin è stato presentato un quadro che prefigurava la disfatta nell’oblast di Kharkiv e il presidente russo ha avuto parole durissime ("Siete degli incapaci – riportano fonti dell’opposizione russa –, erano settimane che gli ucraini avevano annunciato una controffensiva e voi non sapete fare altro che ritirarvi?") e ha chiesto immediati bombardamenti missilistici su città e infrastrutture ucraine.

Putin a Scholz: "Blocco gas non dipende dalla Russia"

Putin è infatti preoccupato di trasmettere l’immagine di essere perdente, che minerebbe il suo consenso. Le richieste di dimissioni presentate nei giorni scorsi da alcuni amministratori locali sono un altro segnale che le sconfitte lasciano un segno. Più preoccupante per Putin è quello che si muove nella Duma, negli stati maggiori, negli apparti di sicurezza, nei ministeri. Critiche a mezza voce e in qualche caso anche aperte. Il deputato di Russia Unita Mikhail Sheremet, membro della commissione sicurezza della Duma, ha sostenuto che "senza una piena mobilitazione di giovani da inviare in Ucraina non raggiungeremo risultati adeguati". Le voci restano isolate e i servizi occidentali non ritengono che l’opposizione popolare a Putin (a oggi ancora largamente minoritaria) possa raggiungere una massa critica tale da spingerlo alle dimissioni, ma hanno raccolto segnali che l’entourage di Putin si sta guardando intorno alla ricerca di un possibile leader e nel caso di ulteriore grave sconfitta – la perdita di Kherson, ad esempio – potrebbe far scattare un piano per destituire Putin, ragionevolmente con un "incidente".

Ivan Pechorin, oligarca e uomo di Putin nell'Artico, muore cadendo da una barca: è giallo

Gli "incidenti" sono un classico nella storia sovietica e poi russa. L’ultimo è di ieri. La vittima stavolta è Ivan Pechorin, trentanovenne direttore generale della russa Far East and Arctic Development Corporation, che secondo diversi media è stato trovato morto sull’isola di Russky, al largo dell’estremo oriente russo. Le prime indicazioni parlano di una caduta dallo yacht in preda ai fumi all’alcol. Il primo settembre era toccato a Ravil Maganov, presidente del consiglio di amministrazione Lukoil, la prima azienda petrolifera del Paese, è morto in un ospedale di Mosca cadendo da una finestra al sesto piano. Da notare che Lukoil aveva preso posizione contro l’operazione in Ucraina.

Presidente Lukoil muore cadendo da finestra dell'ospedale

Kiev: i filorussi portano via le famiglie dalla Crimea