Ucraina, russi in fuga. Kiev mostra stanza delle torture: padre nostro sui muri

I servizi britannici e americani confermano il "riposizionamento" delle forze russe a nord-est. Il ministero della difesa ucraino: "A Balaklia campi di tortura russi, preghiere incise sulle pareti dai prigionieri". Zelensky a Izyum issa la bandiera. Von der Leyen va a Kiev

Roma, 14 settembre 2022 - La guerra in Ucraina sta cambiando, con le forze di Kiev lanciate nella controffensiva, e l'esercito russo in fuga, specialmente a nord.  Il direttore delle comunicazioni del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha confermato: "Certamente nel nord abbiamo visto i russi evacuare, ritirarsi, ritirarsi dalle loro posizioni difensive", lasciandosi dietro i rifornimenti. "Lo chiamano riposizionamento, ma è certo che si sono ritirati di fronte alle forze armate ucraine che sono chiaramente all'offensiva".  "Ho la sensazione che siamo ancora lontani dalla pace in Ucraina. Le possiblità di un accordo di pace ora sono minime", commenta oggi il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. Domani la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen sarà a Kiev insieme alla first lady ucraina Olena Zelenska per "discutere" con il presidente Volodymyr Zelensky come aumentare l'accesso dell'Ucraina al mercato unico Ue e viceversa.

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Zelensky a fra i soldati a Izyum

Intanto stamane a sorpresa Zelensky si è recato a Izyum, appena liberata dalle forze ucraine. "Prima, quando guardavamo in alto, cercavamo sempre un cielo blu. Oggi, quando guardiamo in alto, cerchiamo solo una cosa: la bandiera dell'Ucraina. Il nostro giallo-blu sventola già nell'Izyum liberata. E così sarà in ogni città e villaggio ucraini. Ci stiamo muovendo in una sola direzione: avanti e verso la vittoria". Il capo di Stato ha dunque issato di nuovo la bandiera dell'Ucraina. 

Volodymyr Zelensky a Izyum (Ansa)
Volodymyr Zelensky a Izyum (Ansa)

"Putin non è mai stato al fronte"

Zelensky fra i suoi soldati quasi sul fronte di contatto con i russi ha sottolineato la differenza con il rivale Putin, che al fronte non c'è mai stato. Ne dà notizia Shaun Walker, giornalista del Guardian: il leader del Cremlino "non è mai stato in alcun luogo vicino al fronte, ha effettuato in maggio una breve vista ad un ospedale militare e altrimenti (per quanto ne sappiamo) non si è avvicinato alle truppe, se non per guardare le esercitazioni da lontano al binocolo". E la Russia sembra avere grossi problemi nell'arginare l'avanzata ucraina, infatti la fuga i reparti russi avrebbe convinto tantissimi soldati in patria a rifiutarsi di partire per l'Ucraina, costringendo Mosca a cambiare i suoi piani.

La stanza delle torture 

Intanto stanno emergendo inquietanti particolari su quanto è successo in alcune città durante l'occupazione. La polizia nazionale ucraina nella regione di Kharkiv ha scoperto 'campi di tortura' a Balaklia. La denuncia arriva da Sergei Bolvinov, capo del Dipartimento di inchiesta della polizia nazionale ucraina a Kharkiv, che ha parlato di prove delle torture inflitte alla popolazione da parte dell'esercito russo dei sotterranei di alcuni edifici.  "Durante l'occupazione, i russi tenevano sempre prigioniere almeno 40 persone. Cercavano per il tramite di collaboratori locali coloro che prestavano servizio o avevano parenti nei servizi segreti ucraini"

Il ministero della Difesa di Kiev, pubblica una foto di una stanza che sarebbe stata adibita alle torture dalle forze russe: "Il Padre Nostro è stato inciso sul muro dai prigionieri ucraini. La Russia deve essere ritenuta responsabile per questo lampante genocidio".

Bastava poco poco per finire là dentro, ha spiegato Bolvinov: "Un uomo è stato in 'prigione' per 46 giorni perché le truppe russe hanno trovato una foto di suo fratello con un'uniforme militare ucraina". Infine, secondo quanto riferito agenti di polizia ucraini, l'esercito russo a Balaklia ha sparato ai cittadini dai posti di blocco durante il loro ultimo giorno in città.

"Non ci si può abituare a queste cose - ha detto Zelensky da Izyum -  ma dopo Bucha non saremo sorpresi dai passi compiuti dai terroristi russi, perché vediamo la stessa cosa. Di nuovo torture, di nuovo distruzione di scuole, asili... Loro fanno le stesse cose. Non ho visto niente di nuovo".

Una delle stanze dove i russi tenevano i prigionieri (Ansa)
Una delle stanze dove i russi tenevano i prigionieri (Ansa)

I russi usano droni dall'Iran

Novità di oggi è che i russi, ormai a corto di missili, avrebbero usato per la prima volta i droni forniti dall'Iran. Il 13 settembre 2022 alcuni funzionari ucraini hanno riferito che le loro forze avevano abbattuto un Uav Shahed-136 vicino a Kupiansk. L'intelligence britannica nel suo bollettino ha conferma: "Sistemi simili di fabbricazione iraniana sono stati probabilmente utilizzati in attacchi in Medio Oriente, anche contro la petroliera MT Mercer Street nel luglio 2021". Ma è un segnale di debolezza per Mosca: "Quasi certamente la Russia si rifornisce sempre più di armi da altri stati oggetto di pesanti sanzioni, come Iran e Corea del Nord, mentre le sue stesse scorte diminuiscono. La perdita di uno Shahed-136 vicino alla linea del fronte suggerisce che esiste una possibilità realistica che la Russia stia tentando di utilizzare il sistema per condurre attacchi tattici piuttosto che contro obiettivi più strategici più all'interno del territorio ucraino".

Pressing su Putin per mobilitazione generale

Secondo un articolo apparso su El Pais ci sarebbero pressioni su Putin perché dichiari lo stato di mobilitazione generale che permetterebbe l'invio al fronte dei rinforzi necessari per resistere alla controffensiva ucraina. Ieri Ghennadi Zyuganov, segretario del partito Comunista e alleato di Putin, in Parlamento ha usato per la prima volta il termine "guerra", riferendosi all'Ucraina. Ma la guerra, fa notare il giornale spagnolo, richiede la mobilitazione generale, a differenza di un 'Operazione speciale'. Una richiesta esplicita è arrivata da un esponente del partito di Putin, Mikhail Sheremet, membro del Comitato per la sicurezza e la lotta alla corruzione. 

Per il leader ceceno Ramzan Kadyrov Putin dovrebbe dichiarare "la legge marziale in tutta la Russia" e utilizzare "qualsiasi arma, perché oggi siamo in guerra con la Nato".