Mobilitazione parziale in Russia, la gente fugge per non andare in guerra

Voli esauriti da Mosca, coda di 35 km al confine con la Finlandia. Proteste in almeno 38 città, oltre 1.300 arresti. La Lituania annuncia lo stato di allerta massima, mentre la Lettonia chiude ai russi in fuga

Roma, 21 settembre 2022 - Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione parziale per la guerra contro l'Ucraina. E il popolo russo ha reagito: sono andati esauriti i biglietti per i voli odierni verso l'estero. Le poche rotte che sono ancora disponibili hanno costi e trasferimenti poco abbordabili. Già ieri sera, quando è stato annunciato il discorso di Putin, la domanda "come lasciare la Russia?" era la ricerca numero uno su Google da parte dei russi. Lo ha fatto sapere Meduza, testata indipendente russa, su Telegram. Alla frontiera russo-finlandese, l'unico confine terrestre ancora aperto per i russi con i visti Schengen, si è formata una coda di 35 chilometri. La preoccupazione per la mobilitazione generale e la conseguente chiusura dei confini sono evidentemente un timore palpabile tra i russi ora che Putin ha fatto il primo passo. "Non voglio diventare carne da cannone", dichiara un 30enne moscovita a Moscow Times, che ha raccolto diverse testimonianze. E la procura di Mosca avverte: chi partecipa alle proteste rischia fino a 15 anni di carcere. Lo riporta Meduza, citando una nota ufficiale. 

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Sommario

Protesta a Mosca, 21 settembre 2022 (EPA/Maxim Shipenkov)
Protesta a Mosca, 21 settembre 2022 (EPA/Maxim Shipenkov)

Biglietti aerei a ruba, coda verso la Finlandia

Boom dei prezzi e delle vendite dei biglietti aerei dalla Russia. Per oggi sono terminati tutti i biglietti sulle rotte rimaste aperte verso l'esterno, a partire da Istanbul, Baku e Erevan: segnale evidente che ci sia un'accresciuta richiesta di uscire dal paese. Secondo Aviasales, il sito web più popolare in Russia per l'acquisto di biglietti aereo, i voli da Mosca verso Georgia, Turchia e Armenia, destinazioni che consentono ai russi di entrare senza visto, sono andati esauriti dopo pochi minuti dall'annuncio di Putin. Tuttavia, nel giro di poche ore, anche i voli diretti verso Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan hanno smesso di comparire sul sito web. Sono sparite pure alcune rotte con scalo, come quella da Mosca a Tbilisi. Chi invece voleva fuggire verso Dubai, stamane ha trovato prezzi schizzati a oltre 300.000 rubli, ovvero quasi 5mila euro - circa cinque volte il salario mensile medio. E' quanto riporta il Guardian. La febbre dell'acquisto è alimentata da voci di una possibile chiusura del confine per tutti gli uomini di età compresa fra 18 e 65 anni. Le ferrovie russe e la compagnia aerea Aeroflot hanno detto di non aver "ancora" ricevuto l'ordine di bloccare la vendita di biglietti agli uomini in età militare. 

Ma i tentativi di fuga non si limitano agli aerei. Una lunghissima coda di auto si è formata alla frontiera fra Russia e Finlandia, l'unico confine terrestre ancora aperto per i russi con i visti Schengen. Lo segnala su Twitter il giornalista freelance Sotiri Dimpinoudis, allegando un video delle auto in fila. Secondo il reporter la coda è lunga 35 chilometri e continua a crescere.  

Come ha fatto notare il sito Meduza, si è registrata un'impennata significativa delle ricerche su "come lasciare la Russia?" ("как уехать из россии?"), analogamente a quanto successo all'inizio della guerra nel febbraio 2022. I dati sono disponibili per tutti su Google Trends, che ha segnalato il primo schizzo ieri sera, seguito da un secondo stamattina. Da notare anche le ricerche correlate: rifugiato, forze armate, passaporto russo, Aviasales.ru e legge marziale

Proteste in diverse città, numerosi gli arresti

Nel frattempo su Telegram circolano già gli elenchi delle organizzazioni che offrono consulenza per la tutela dei diritti del personale militare. Secondo Meduza, il movimento d'opposizione giovanile Vesna ha lanciato un invito a protestare contro la mobilitazione. "Migliaia di uomini russi - i nostri padri, fratelli e mariti - saranno gettati nel tritacarne della guerra. Per cosa moriranno? Per cosa madri e bambini verseranno lacrime?", si legge nell'appello del movimento. La polizia ha già fermato più di 1.300 persone mentre protestavano in almeno 38 città diverse, secondo quanto riferisce la ong Ovd-Info. I raduni sono cominciati, per motivi di fuso orario, in alcune città dell'Estremo oriente, e si sono estesi alle regioni occidentali, compresa Mosca. Nella capitale sono segnalati finora due fermi. A Irkutsk almeno 10 dei 60 manifestanti radunatisi in una piazza centrale sono stati arrestati, secondo attivisti locali, riporta il Moscow Times. Nella terza città della Russia, Novosibirsk, un video pubblicato sui social media mostrava un manifestante che gridava "Non voglio morire per Putin". 

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Proteste a Mosca, 21 settembre 2022 (Nemenov/Afp)
Proteste a Mosca, 21 settembre 2022 (Nemenov/Afp)

Navalny: "Mobilitazione un'enorme tragedia"

Si sono attivati anche i membri di Team Navalny, il gruppo che raccoglie i collaboratori più stretti del blogger anti-Putin. Spronano a qualsiasi forma di protesta, dalle manifestazioni di piazza al rifiuto di arruolarsi, e promettono anche di fornire assistenza giuridica. "La nostra squadra sostiene qualsiasi opposizione all'arruolamento", affermano i sostenitori in un video. Intanto anche Navalny stesso è riuscito a commentare gli eventi dal carcere. "Ora alcuni lavoratori di Kovrov (città a 250 km da Mosca), trentenni, saranno chiamati a morire da qualche parte vicino a Kherson. È un'enorme tragedia", così il principale oppositore di Putin, citato da Mediazona. "Penso che non chiameranno da Mosca. Chiama 50mila persone da Mosca e domani 150mila parenti protesteranno per strada", ha affermato ancora Navalny, in collegamento video con il tribunale di Kovrov per una causa contro l'amministrazione del carcere nel quale è detenuto a regime duro, che lui accusa di violare i suoi diritti.

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Raccolta firme

E' stata pubblicata anche una petizione in lingua russa su change.org contro la mobilitazione - e le firme aumentano con una velocità impressionante. In pochi minuti ha già raccolto 72.000 firme circa (delle 75.000 richieste). "Noi cittadini russi, donne e uomini, ci opponiamo alla mobilitazione generale" si legge. "Il presidente Vladimir Putin non ha basi legali, ragioni ponderate e ben motivate per annunciarlo e non può averne. Nell'attuale situazione di incertezza, non siamo pronti a esporre gli uomini del nostro Paese - fratelli, figli, mariti, padri e nonni - a pericoli morali, morali o fisici", si legge nella petizione.

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Allerta in Lituania, la Lettonia chiude

La notizia ha suscitato timore anche oltre i confini russi. Il ministro della Difesa lituano Arvydas Anušauskas ha annunciato che le forze di reazione rapida del paese verranno messe in stato di massima allerta dopo il discorso di Putin. "Dal momento che la mobilitazione militare russa avverrà anche in prossimità dei nostri confini, le forze di reazione rapida della Lituania verranno messe in stato di massima allerta per prevenire qualunque provocazione da parte della Russia". La Lettonia, invece, ha dichiarato che "non offrirà rifugio ai russi in fuga dalla mobilitazione". Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri lettone, Edgars Rinkevics. "Per motivi di sicurezza la Lettonia non rilascerà visti umanitari o di altro tipo ai cittadini russi che si sottraggono alla mobilitazione, né modificherà le restrizioni al passaggio di frontiera imposte dal 19 settembre", si legge nel post del ministro.