Ucraina, speranze dai negoziati. Mosca annuncia meno bombe. Zelensky: "Non mi fido"

Scettico Biden: "Aspetto i fatti". Il presidente ucraino vuol sottoporre l'accordo di pace a referendum e ai parlamentari dei Paesi garanti, compresa l'Italia. Ai colloqui anche Abramovich. Putin al telefono con Macron: "I nazionalisti lascino Mariupol". Ferito capo ceceno vicino a Kadyrov

Roma,  29 marzo 2022 - Guerra Ucraina-Russia: ultime notizie. Dopo i colloqui di questa mattina a Istanbul, la Russia ha annunciato una riduzione 'radicale' dell’attività militare nelle regioni ucraine di Kiev e Chernihiv: lo ha reso noto il ministero della Difesa, che ha comunque affermato che l"operazione speciale" in Ucraina continua fino al raggiungimento degli obiettivi. Un negoziatore russo ha definito i colloqui "significativi". Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "ci sono segnali positivi" ma "non abbiamo motivi per fidarci di uno stato che combatte per distruggerci". Scettico anche Biden: "Aspetto di vedere le azioni". 

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Nel 34esimo giorno del conflitto, l'attenzione era tutta sulle trattative. Sì alla neutralità ma con garanzie, ha chiesto Zelensky. E un accordo di pace, prima di entrare in vigore, dovrà essere approvato in un referendum popolare in Ucraina e poi dai parlamenti di tutti i Paesi garanti della sicurezza, quindi anche l'Italia. Nessuno compromesso, ha ribadito, su sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina. 

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La partenza era stata in salita. Con il presidente Biden che ribadiva in un tweet il suo giudizio su Putin: "E' un dittatore, non vincerà". Presente ai tavoli anche Roman Abramovich dopo le voci di ieri su un suo presunto avvelenamento. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha esortato i negoziatori impegnati nei colloqui con la Russia a Istanbul a “non mangiare e bere nulla e preferibilmente evitare di toccare superfici”. 

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Secondo la Cnn, il presidente ucraino Zelensky avrebbe chiesto più sanzioni per la Russia. Mentre, sulla possibilità di un allargamento del conflitto, Mosca ha fatto sapere di non avere in programma di attaccare nessun paese della Nato. "Se non ci sarà un atto reciproco, se non ce lo fanno fare, non possiamo pensarci e non vogliamo pensarci", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Peskov. Aggiungendo anche che "nessuno in Russia sta prendendo in considerazione l’idea di usare armi nucleari". Sempre oggi il presidente Usa Joe Biden ha parlato per quasi un'ora con gli alleati, compreso Draghi. Subito dopo il presidente francese Macron ha telefonato all'omologo russo Vladimir Putin. Il presidente russo ha confermato che l'azione militare russa si concentrerà più a sud, chiedendo al capo dell'Eliseo pressioni per far ritirate le forze nazionaliste ucraine da Mariupol. 

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Sommario

I negoziati

"Non stiamo commerciando persone, terra o sovranità", ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba riferendosi ai colloqui. "L’obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco", ha detto alla televisione nazionale, mentre il consigliere del ministero degli Interni ucraino Vadym Denysenko si è detto scettico sulla possibilità di una svolta. Anche un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano - aggiunge la Bbc - ha espresso dubbi simili sulle speranze di progresso, affermando che il presidente russo Putin non sembrerebbe pronto a scendere a compromessi per porre fine alla guerra.

Se Mosca apre a un compromesso, la possibilità di un trattato di pace sarà più vicina. Ma un accordo di pace, prima di entrare in vigore, dovrà essere approvato in un referendum popolare in Ucraina e poi dai parlamenti di tutti i Paesi garanti della sicurezza ucraina, quindi anche l'Italia. Inoltre l'Ucraina ha proposto alla Russia trattative separate sullo status della Crimea e del porto di Sebastopoli, che dovranno concludersi entro 15 anni. Il capo negoziatore ucraino Podolyak ha aggiunto che per quanto riguarda il Donbass, Kiev propone che il suo status venga discusso in un incontro diretto tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Tra le proposte di Kiev per un accordo con Mosca c'è anche la volontà di entrare nell'Unione europea, e il negoziatore russo Vladimir Medinsky ha commentato: "La Federazione Russa non ha obiezioni al desiderio dell'Ucraina di entrare nell'Unione Europea". Ottimista il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu: "Oggi è stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati in corso". Aggiungendo che atteso in futuro ci sarà un nuovo incontro tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia Dmytro Kuleba e Serghei Lavrov, senza specificare una data.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden oggi ha parlato in videoconferenza per oltre un'ora con quello francese Emmanuel Macron, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, con il primo ministro italiano Mario Draghi e con il primo ministro britannico Boris Johnson. Durante la riunione è stata ribadita la necessità di sostenere i negoziati in corso, assicurando al più presto il cessate il fuoco. Il numero uno della Casa Bianca ha ribadito l'esigenza di "un accesso umanitario ai civili di Mariupol". Dopo aver sentito Biden e gli altri alleati, Emmanuel Macron ha chiamato il presidente russo Vladimir Putin. La telefonata si è conclusa alle 17.30, fa sapere l'Eliseo. Il numero uno del Cremlino ha chiesto a Macron che i "nazionalisti" ucraini depongano le armi a Mariupol.

Inoltre Biden non si fida delle dichiarazioni di 'de-escalation' da parte di Mosca, e ha aggiunto: "Non leggo niente nelle parole della Russia, aspetto di vedere le azioni". Una diffidenza espressa anche poco prima alla Cnn dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken: "Non ci sono segnali che ci dicono che la Russia sta veramente facendo sul serio nei negoziati con l'Ucraina". Scettico sulle mosse di Mosca pure dal portavoce del premier britannico Boris Johnson: "Non vogliamo vedere niente di meno che un completo ritiro delle forze di Mosca dal territorio ucraino".

A livello diplomatico si registra lo sgarbo a Mosca da parte della Nato che alla riunione dei ministri degli esteri dei Paesi dell'Alleanza Atlantica della prossima settimana ha invitato anche l'Ucraina e altre nazioni che non ne fanno parte. Alla sessione del 7 aprile parteciperanno anche i capi delle diplomazie di Ucraina, Finlandia, Svezia, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud, Georgia e l'alto rappresentante per gli affari esteri della Ue. 

Biden-Putin

"Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l’amore di un popolo per la libertà. La brutalità non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia”. Così il presidente Usa Joe Biden in  un tweet. Nei giorni scorsi, il presidente Usa a Varsavia aveva anche dichiarato: Putin "non può rimanere al potere", costringendo poi la Casa Bianca a frenare: l'America non vuole un cambio di regime a Mosca. Biden aveva anche definito Putin "un macellaio". Il presidente francese Macron aveva preso le distanze.

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"Abramovich avvelenato"

E potrebbe essere stato orchestrato da estremisti russi il presunto avvelenamento dell'oligarca russo Roman Abramovich, con sintomi avvertiti durante i colloqui di pace al confine tra Ucraina e Bielorussia all’inizio di questo mese. Sintomi che avrebbero accusato anche due negoziatori di pace ucraini. Lo afferma la Bbc che cita un rapporto riservato. Tuttavia, un funzionario statunitense, citato da Reuters e rimasto anonimo, avrebbe affermato che a parere dell’intelligence i sintomi sarebbero dovuti a fattori “ambientali” e non ad avvelenamento. In seguito un funzionario dell’ufficio del presidente ucraino, Ihor Zhovkva, ha detto alla Bbc che, sebbene non avesse parlato con Abramovich, i membri della delegazione ucraina stavano “bene” e che uno era dell’idea che la storia dell’avvelenamento fosse falsa. Nel dubbio, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha esortato i negoziatori impegnati nei colloqui con la Russia a Istanbul a “non mangiare e bere nulla e preferibilmente evitare di toccare superfici”. 

Dal campo di battaglia

Sul campo di battaglia continua la resistenza di Kiev. Le forze russe, secondo il Kyiv Independent, sarebbero state respinte a 40-60 km da Kryvyi Rih, città dell’Ucraina meridionale, a 130 km a sud-ovest di Dnipro. Oleksandr Vilkul, capo dell’amministrazione statale regionale di Kryvyi Rih, ha affermato che l’esercito ucraino ha fermato l’avanzata russa e ha spinto i nemici verso l’Oblast di Kherson. Ma a conferma dei passi in avanti fatti nei negoziati arriva la notizia che la Russia avrebbe iniziato a ritirare le proprie forze dalle vicinanze di Kiev. La Cnn cita due funzionari statunitensi che ritengono sia uno spostamento a lungo termine. Infatti oggi Mosca ha annunciato riduzione 'radicale' dell’attività militare nelle regioni ucraine di Kiev e Chernihiv.

Intanto un altro giornalista è stato fermato dai russi, si tratta della reporter Iryna Dubchenko, che collabora con l'agenzia di stampa Unian. Il fermo è avvenuto nel villaggio di Rozivka, nella regione di Zaporizhia, e poi la giornalista sarebbe stata trasferita a Donetsk per indagini. Non si sa più nulla da tre giorni.

A Mariupol è stato ferito gravemente iIl comandante delle truppe cecene che affiancano i russi, Ruslan Geremeyev. L'ufficiale è uno degli uomini di fiducia del leader ceceno Ramzan Kadyrov, ed è sospettato essere l'oganizzatore dell'assassinio del politico russo Boris Nemtsov. L'annuncio su Telegram della Brigata Azov: "A Mariupol, dopo un assalto senza successo a una casa vuota incendiata, Ruslan Geremeyev è stato gravemente ferito".

"Torture di guerra

Le Nazioni Unite chiedono a Mosca e Kiev di indagare sulle presunte torture ai prigionieri di guerra in Ucraina: lo ha detto il capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina Matilda Bogner in un briefing, commentando alcuni video diffusi ieri. Lo riporta la Tass. "Abbiamo visto video da entrambe le parti di prigionieri di guerra ucraini che sono stati presi da parte russa e prigionieri di guerra russi che sono stati presi da parte ucraina", ha sottolineato, aggiungendo che l’Onu era "in procinto di verificare tutto il materiale che è stato rilasciato". "Chiediamo alle autorità di entrambe le parti di condurre indagini complete sulle accuse sollevate da questi video", ha sottolineato Bogner. Il funzionario dell’Onu ha sottolineato la necessità di assicurarsi che i prigionieri di guerra "non siano esposti al pubblico ludibrio e siano trattati con dignità". Ieri su Internet erano stati diffusi video che mostravano presunti nazionalisti radicali ucraini che torturavano soldati russi fatti prigionieri, di cui non è ancora chiara la veridicità. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che coloro che fossero coinvolti nelle torture dovranno essere ritenuti responsabili delle loro azioni. 

Atleti ucraini: da campioni ad eroi

Un altro atleta ucraino è caduto sul campo di battaglia, dopo le morti di Yegor Birkun, arti marziali, e del vogatore Ivan Shchokin, ha perso la vita anche l'ex capitano della nazionale ucraina di pallanuoto Yevhen Obedinsky, colpito mentre combatteva per difendere Mariupol. Nella lista dei caduti anche il campione del mondo di kickboxing Maksym Kagal, 30 anni, morto combattendo con le forze speciali di Azov sempre a Mariupol. Sempre il reggimento nazionalista schierato nella città portuale aveva registrato l'uccisione di Yegor Birkun, campione di arti marziali e in preparazione, prima della guerra, dei campionati del mondo Gma Mma. Poi Volodymyr Kolesnyk, ex giocatore della squadra di calcio del Kryvbas, morto per le ferite riportate vicino ad Avdiivka, nella regione di Donetsk. Quindi Bohdan Semenchuk, 28 anni, giocatore del club Sluch, volontario ucciso vicino a Kiev. Prima ancora, era toccato all'ex difensore del Karpaty di Leopoli Vitaliy Sapylo, 21 anni. Anche Oleksandr Ivashchyk era un calciatore, militava nell'Irpin, e lì è morto. La guerra non risparmia nemmeno le categorie giovanili: il 16enne Dmytro Yevdochenko faceva parte della Athlete Junior Sports School, ed è morto con la madre sotto le bombe russe. Ne aveva invece 11 Kateryna Dyachenko, la ginnasta ucraina strocata da un'espolsione a Mariupol il 24 marzo.