Brent Renaud: chi era il giornalista americano ucciso ad Irpin

Aveva lavorato anche per il New York Times. Ferito un suo collega. Con il fratello ha passatto gli ultimi venti anni a produrre film e programmi raccontando le storie di umanità nei punti caldi del mondo: dal terremoto di Haiti all'Iraq e l'Afghanistan

Brent Renaud in una delle foto diffuse su Twitter

Brent Renaud in una delle foto diffuse su Twitter

Roma, 13 marzo 2022 - Aveva compiuto 51 anni un mese fa, Brent Renaud, il videogiornalista americano ucciso a colpi d'arma da fuoco oggi a Irpin. Il lavoro sulla guerra in Ucraina era uno dei tanti che Brent ha condotto insieme al fratello Craig, anche lui regista indipendente. Insieme produssero tra gli altri "Surviving Haiti's Earthquake: Children", vincitore del duPont-Columbia Award 2012, premiato insieme al progetto multimediale del New York Times "A Year at War" come un esempio di narrazione artistica e interattiva vissuta online.

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Quella di Brent è stata una viva dedicata al giornalismo. Una passione portata avanti finchè oggi non è stato raggiunto da un proiettile al collo, che lo ha ucciso. A raccontare la tragedia il collega ferito, in un video girato all'ospedale di Kyiv mentre lo medicavano. Entrambi stavano filmando i rifugiati in fuga quando sono stati colpiti alle spalle. 

Brent ha passato gli ultimi venti anni a produrre film e programmi televisivi con il fratello e i due erano noti per aver raccontato storie di umanità nei punti caldi del mondo: non solo il terremoto di Haiti, anche Iraq, Afghanistan, i disordini politici in Egitto e in Libia, la lotta per Mosul, l'estremismo in Africa, la violenza dei cartelli in Messico e la crisi dei giovani rifugiati in America Centrale.

"Siamo profondamente rattristati dalla morte di Brent Renaud", è il primo comunicato del New York Times. "Brent - viene aggiunto - era un fotografo e un regista di talento che negli anni passati aveva collaborato con noi". Il giornale specifica che "anche se aveva collaborato con il Nyt in passato (più recentemente nel 2015), non si trovava in missione in Ucraina per il quotidiano. Le prime informazioni riferiscono che lavorava per noi perché è stato trovato con il tesserino del giornale che gli era stato dato per una missione anni fa".

I documenti del giornalista americano Brent Renaud (Twitter)
I documenti del giornalista americano Brent Renaud (Twitter)