Ucraina, morta col suo bimbo la donna incinta della foto simbolo di Mariupol

L'immagine di lei incinta sulla barella, mentre veniva evacuata, fece il giro del mondo in pochi minuti. Ma nonostante il rapido intervento, i medici non sono riusciti a salvarli

Mariupol, donna incinta evacuata dall'ospedale

Mariupol, donna incinta evacuata dall'ospedale

Roma, 14 marzo 2022 - Una delle immagini più forti di questi orribili giorni di guerra in Ucraina: lei incinta, distesa su una barella mentre teneva con le mani il grembo insanguinato e veniva evacuata dall'ospedale pediatrico di Mariupol, colpito dalle forze russe. Dietro i palazzi distrutti dai bombardamenti. E davanti un futuro più che mai incerto. Oggi arriva la tragica notizia che per quella donna e il suo bambino un futuro non c'è più: sono entrambi morti. La foto fece il giro del mondo in pochi minuti. Ma nonostante il rapido intervento dei soccorsi ucraini, i medici non sono riusciti a salvare né lei, né il suo bimbo, venuto al mondo fra le bombe. Come riferiscono i media internazionali, altre due vite spezzate dalle forze russe e da un'invasione che giorno dopo giorno aggrava il bilancio delle vittime e dei profughi. 

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E' lo stesso ospedale della tragedia del piccolo Kirill, 18 mesi appena, anche lui morto nei bombardamenti russi. Un reporter dell’Associated Press aveva ripeso la straziante scena dei genitori, Fedor e Marina Yatsko, che correvano con il piccolo fagotto insanguinato tra le braccia nel tentativo disperato di salvargli la vita. Ma in un nosocomio senza più corrente elettrica, dove le visite si fanno alla luce dei cellulari, i medici restano impotenti e per Kirill non c’è stato niente da fare. 

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Un destino diverso quello di Marianna Pidhurska, la beauty blogger fotografata con il pigiama a pois mentre scendeva le scale dell'ospedale tra le macerie: la sera del 10 marzo la giovane ha  dato alla luce una bambina, la piccola Veronika. 

Il dramma di Kirill e il dolore dei suoi genitori

Ma a Mariupol, nel sud dell'Ucraina, la situazione resta ancora drammatica. I civili che cercano di scappare raccontano di scene disperate nella città in cui le forze russe hanno intensificato l'assedio. Lo riferisce la Bbc, che ha raccolto le testimonianze dei cittadini. Padre Pavel Komashevsky, un prete, ha raccontato che nelle zone residenziali gli abitanti vengono bombardati senza sosta notte e giorno, con il rombo dei jet sulle loro teste e le esplosioni di missili Grad. L'uomo ha spiegato anche che manca l'elettricità e che cibo e acqua stanno per finire e che gli abitanti hanno iniziato a saccheggiare negozi e farmacia. Padre Pavel ha spiegato di aver provato ad andarsene giorni fa, ma i tentativi di evacuare attraverso un corridoio umanitario sono stati abbandonati per i bombardamenti russi.