Afghanistan, Biden: "Evacuazione, esito non garantito. Ma risponderemo a ogni minaccia"

Il presidente ha parlato alla nazione: "L'operazione a Kabul è una delle più difficili della storia". Evacuate 13mila persone, sul posto ci sono 6mila soldati Usa ma il presidente ha ammesso che "non sappiamo quanti americani sono rimasti". Telefonata di Draghi a Biden sugli sviluppi della crisi

Joe Biden (Ansa)

Joe Biden (Ansa)

Roma, 20 agosto 2021 - "Hai talebani l'abbiamo detto: a qualunque attacco ai nostri soldati, ostacolo all'evacuazione o minaccia terroristica nella zona dell'aeroporto, ci sarà una risposta immediata". Sono le parole del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, tornato oggi a parlare dalla Casa Bianca alla nazione americana sulla situazione in Afghanistan dopo la riconquista di Kabul dei talebani. L'operazione di evacuazione da Kabul è "una delle più difficili della storia" ha aggiunto Biden affermando che non è in grado di garantire "l'esito finale" di questa rischiosa operazione.

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Dal 14 agosto gli Usa hanno evacuato dall'Afghanistan circa 13 mila persone, oltre ad aver facilitato altri voli charter, mentre sono impiegati sul terreno quasi 6000 soldati americani. Il presidente ha poi ammesso che gli Stati Uniti non sanno esattamente quanti americani sono rimasti in Afghanistan o dove si trovano."Gli Stati Uniti sono l'unico Paese al mondo a poter organizzare un'evacuazione del genere e rispetteranno i loro impegni - ha detto il presidente Biden - Faremo tutto il possibile per concludere un'evacuazione sicura per tutti gli americani che lo vorranno e gli alleati afgani che potrebbero essere bersaglio per la loro associazione con gli Stati Uniti. Vi riporteremo a casa, non ci saranno errori, questa evacuazione è pericolosa, ci sono rischi, ma mobiliterò tutte le risorse necessarie".

Il presidente Usa ha ribadito di essere stato chiaro con i talebani: "Qualsiasi attacco alle operazioni di evacuazione all'aeroporto di Kabul avrà una risposta immediata. Siamo in costante contatto con i talebani, per garantire la sicurezza degli americani e dei civili. Da quando ho parlato lunedì sono stati fatti molti progressi, abbiamo messo in sicurezza l'aeroporto e ripreso i voli non solo militari ma anche civili e di ong. Ma - ha precisato Biden - non posso garantire sull'esito dell'intero piano di evacuazione".

"Non c'è nessun dubbio sulla mia credibilità da parte degli alleati della Nato, sono tutti allineati", ha proseguito il presidente degli Stati Uniti ricordando che "siamo arrivati insieme con gli alleati, lasceremo insieme l'Afghanistan". Sulla decisione di ritirare le truppe, operazione che dovrebbe concludersi entro il 31 agosto, Biden ha confermato che è stata presa seguendo il parere degli esperti. Sulle rivelazioni del Wall Street Journal, secondo cui avrebbe ricevuto un memo interno del dipartimento di Stato che avvertiva sulla rapidità dell'offensiva dei talebani e la caduta del Paese nelle loro mani, il presidente ha risposto che "abbiamo avuto ogni genere di cablo, ogni genere di avvertimento. Ma un collasso in 11 giorni era considerato altamente improbabile - ha detto - Io ho preso la decisione, la responsabilità finisce con me".

Sulla questione di poter arrivare a un eventuale riconoscimento internazionale dei talebani, Biden ha detto che "dovranno rispettare condizioni dure e dipenderà da come tratteranno le donne e le ragazze e come tratteranno i loro cittadini". Il presidente conferma che "la prossima settimana abbiamo concordato un G7 per coordinare lo sforzo delle maggiori democrazie" aggiungendo di aver parlato al telefono con il primo ministro britannico Boris Johnson, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron. "Siamo tutti uniti", ha sottolineato.

In conclusione il presidente americano ha aggiunto che "ci sarà tempo per criticare, ma ora sono focalizzato sul portare a termine questo lavoro. Useremo ogni risorsa per portare in salvo i nostri concittadini e gli alleati afghani e quando lo avremo fatto completeremo il ritiro" dall'Afghanistan.

Poco prima di mezzanotte (ora italiana) il premier Mario Draghi ha sentito al telefono il presidente Biden. Il colloquio - spiega una nota di Palazzo Chigi - si è incentrato sugli ultimi sviluppi e sulle implicazioni della crisi afgana, in particolare l`evacuazione dei connazionali e dei cittadini afgani vulnerabili, la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l`assistenza umanitaria a favore della popolazione. Sono state inoltre discusse - conclude la nota - le prospettive dell`azione della Comunità internazionale nei diversi contesti, a partire da G7 e G20, a favore della stabilità e dello sviluppo dell` Afghanistan.

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