ArchiveAstrazeneca e variante Delta: primi dati "reali" sull'efficacia contro sintomi e ricoveri

Astrazeneca e variante Delta: primi dati "reali" sull'efficacia contro sintomi e ricoveri

Covid, analisi su oltre 14mila casi di variante indiana in Gran Bretagna. L'azienda: "Protezione alta con la seconda dose"

Un segnale per il distanziamento sociale in Gran Bretagna (Ansa)

Un segnale per il distanziamento sociale in Gran Bretagna (Ansa)

Roma, 15 giugno 2021 - Quanto protegge il vaccino Astrazeneca dalla temuta variante indiana del Covid, rinominata ufficialmente Delta dall'Oms? Sono stati pubblicati oggi i risultati dell'analisi sull'efficacia del siero anglo svedese, condotta sui dati raccolti dal servizio di sanità pubblica della Gran Bretagna. Il campione in esame comprende 14.019 casi di variante Delta emersi tra il 12 aprile e il 4 giugno nel Regno Unito, dove la mutazione indiana del Coronavirus ha fatto risalire la curva dei contagi, generando preoccupazione tra le autorità che hanno rinviato la riapertura totale prevista per il 21 giugno. Si tratta di "dati del mondo reale", sottolinea l'azienda in una nota, e mostrano come il vaccino Vaxzevria sia efficace al 92 per cento contro i ricoveri causati dalla mutazione. Tra quelli analizzati, non si è registrato nessun caso di morte. Il valore è riferito a chi aveva già completato il ciclo vaccinale, quindi con già la seconda dose somministrata. Vaxzevria ha anche mostrato, prosegue l'azienda, "un alto livello di efficacia contro la variante Alpha (B.1.1.7; ex variante inglese o 'Kent') con una riduzione dell'86% dei ricoveri e nessun decesso segnalato".

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AstraZeneca aggiunge: "I dati suggeriscono che l'efficacia del vaccino contro la malattia sintomatica più lieve, sebbene significativa, era inferiore. L'efficacia del vaccino contro la malattia sintomatica è stata del 74% contro la variante Alpha e del 64% contro la variante Delta". E ancora: "La maggiore efficacia contro le malattie gravi e il ricovero è supportata da dati recenti che mostrano una forte risposta delle cellule T al vaccino Covid-19 AstraZeneca, che dovrebbe essere correlata a una protezione elevata e duratura". 

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L'azienda conclude che "questa prova del mondo reale mostra" che il siero fornisce "un alto livello di protezione contro la variante Delta, che è attualmente un'area critica di preoccupazione data la sua rapida trasmissione". Mene Pangalos, executive vice President, BioPharmaceuticals R&D, di  AstraZeneca commenta: "I dati mostrano che il vaccino continuerà ad avere un impatto significativo in tutto il mondo, dal momento che continua a rappresentare la stragrande maggioranza delle forniture all'India e allo stabilimento Covax".

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