Ministero Sovranità alimentare, l'ironia corre sui social

Dalla pasta "Balilla" e lista dei cibi proibiti. ma c'è anche chi ricorda che in Francia...

La pasta diventa Balilla su Twitter

La pasta diventa Balilla su Twitter

Roma, 21 ottobre 2022 - E' il nuovo ministero dell'agricoltura della Sovranità alimentare a tenere banco sui social. Su twitter è un rincorrersi di sfottò sulla svolta nazionalista impressa dal governo di Giorgia Meloni. Non solo al dicastero affidato al cognato (marito della sorella Arianna) Francesco Lollobrigida ma anche al Mise che la neopremier ha ribattezzato delle Imprese e made in Italy.

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Ma c'è qualcuno che ricorda anche che da tempo il ministero dell'agricoltura si chiama proprio così in Francia, dove il nazionalismo e la difesa dei prodotti tipici sono da sempre una cosa accettata. Anzi, apprezzata. 

La pasta diventa Balilla su Twitter
La pasta diventa Balilla su Twitter

A cominciare da @MovArtGarbaMi che scrive: "Il ministero della #sovranitàalimentare ha gia' coniato l'etichetta che certificherà la provenienza italica dei prodotti. A seguire il logo di un iconico marchio a cui basta cambiare una consonante.

Bob Guevara @lodi_alberto si chiede: "Ma se vivo in Lombardia posso mangiare le orecchiette con le cime di rapa e un babà fine pasto o devo morire di polenta e casoula?". C'è chi rispolvera vecchie pubblicità del ventennio:

Un post su twitter
Un post su twitter

M49 @M49liberorso: Con il Ministero della #SovranitàAlimentare svolta autarchica in arrivo, il Kebab diventerà Che babbo, il Sushi diventerà Susino, la Paella sarà la Risella, il Wurtsel più prosaicamente diventerà Salsiccio e infine il Guacamole si trasformerà in Guarda che molle.

L'ilarità spopola e c'è chi arriva a fare l'elenco di quelle che vengono definite "devianze alimentari" e chi ricorda che il nemico numero uno sarà Il nemico numero uno sarà il grano saraceno.

 

Sovranità alimentare su Twitter
Sovranità alimentare su Twitter

Eppure qualcuno ammonisce di evitare di fare dell'ironia gratuita e ricorda quanto accade da tempo in Francia, dove appunto il nazionalismo e la difesa dei prodotti tipici sono da sempre una cosa accettata. Anzi, apprezzata. 

Uno dei post su twitter
Uno dei post su twitter