Risultati elezioni 2022: cosa succede ora. Tempi lunghi per il nuovo governo

Il decreto 97/2022 ha fissato per il 13 ottobre la prima riunione delle nuove camere. La scelta dei presidenti di Camera e Senato, la formazione dei gruppi parlamentari e il ruolo di Mattarella nelle consultazioni e nell'incarico di formare il governo

Sergio Mattarella (Ansa)

Sergio Mattarella (Ansa)

Roma, 26 settembre 2022 - Il 25 settembre si è votato per le elezioni politiche 2022. E ora cosa succede? Ci sono dei tempi tecnici per insediare il nuovo Parlamento, eleggerne i presidenti, e formare quindi il governo. Attenti osservatori del Palazzo sostengono che, considerando tutti i passaggi necessari, il nuovo esecutivo sarà nel pieno delle funzioni probabilmente in novembre.  Di certo, il calendario istituzionale si intreccia con quello della legge di bilancio che, di norma, va presentata alle Camere tra il 15 e il 20 ottobre da chi siederà a Palazzo Chigi.

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Ma vediamo nel dettaglio cosa accade dopo il 26 settembre, ormai assodati i risultati di questo round elettorale. Il decreto 97/2022 ha fissato per il 13 ottobre la prima riunione delle nuove camere: in quell’occasione i neo-eletti prenderanno possesso del proprio seggio a Montecitorio e a Palazzo Madama. Per essere operativo al 100%, il Parlamento deve eleggere i rispettivi presidenti: nulla toglie che vengano scelti subito, come accadde nel 2008. Il voto è segreto: alla Camera serve  la  maggioranza dei due terzi dei componenti. Al secondo scrutinio è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti. Al Senato, le prime due votazioni hanno bisogno della maggioranza degli aventi diritto, alla terza serve la maggioranza degli eletti.

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Una volta indicati coloro che ricopriranno la seconda e la terza carica dello Stato e formati i gruppi parlamentari, Mattarella può aprire le consultazioni per poi dare l’incarico di formare un nuovo governo. Ci possono volere giorni o settimane. Tutto dipende dai risultati elettorali: se dalle urne, come pare, emerge una maggioranza chiara, la formazione del governo è più veloce. In media ci vogliono dai 30 ai 35 giorni. Nel 2018, per dire, si votò il 4 marzo e il governo Conte I giurò l’1 giugno, cioè 90 giorni dopo; nel 2013 dopo le urne del 24 febbraio il governo Letta giurò il 28 aprile, vale a dire 63 giorni dopo; nel 2008, dopo il chiaro successo del centrodestra il 13 aprile, il giuramento del Berlusconi IV arrivò l’8 maggio, quindi dopo 25 giorni dal voto. Entro dieci giorni dal giuramento, il nuovo esecutivo si presenta alle Camere per ottenere il voto di fiducia.

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