Sconto benzina e diesel quasi dimezzato da dicembre: la bozza del decreto

Carburanti, la riduzione scenderebbe da 30,5 a 18,3 centesimi. Codacons: "Effetti pesantissimi sulle tasche degli italiani". Unc: "Un atto da kamikaze". Fonti di governo: "Non penalizza l'autotrasporto"

Roma, 21 novembre 2022 - Lo sconto sui prezzi dei carburanti da dicembre si riduce, quasi dimezzandosi. Lo si evince dalla bozza del decreto atteso in Consiglio dei ministri insieme alla legge di bilancio. Le accise sulla benzina passeranno infatti a 578,40 euro fino al 31 dicembre 2022, mentre quelle su oli da gas o gasolio usato come carburante, in pratica il diesel, passeranno a 467,40 euro per mille litri. Si passa così dall'attuale taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, ad un taglio di 15 centesimi, che con l'Iva si tradurrà a dicembre in 18,3 centesimi in meno. Secondo fonti di governo, la riduzione non tocca gli autotrasportatori che hanno altri regimi. 

Il Cdm si terrà oggi alle 20.30. Tra i dossier sul tavolo anche il tema del reddito di cittadinanza e la possibilità di aumentare le pensioni minime. 

Pompe di benzina in un distributore (Ansa)
Pompe di benzina in un distributore (Ansa)

All'ipotesi di ridurre il taglio delle accise sui carburanti si è subito opposto il Codacons. "Si tratta di una misura assurda che avrà effetti diretti e indiretti pesantissimi sulle tasche degli italiani". Così il presidente del Codacons Carlo Rienzi.  "In primo luogo - aggiunge - la riduzione del taglio delle accise provocherà un rialzo immediato dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa di 12,2 centesimi al litro e una maggiore spesa pari a +6,1 euro a pieno, +146 euro annui a famiglia ipotizzando due pieni mensili di carburante, conto che sale al crescere dell'utilizzo dell'automobile da parte dei cittadini. In secondo luogo, fatto ancora più grave, l'abbassamento del taglio dell'accisa produrrà pesanti effetti indiretti, con un aumento dei prezzi al dettaglio per i beni trasportati, considerato che l'85% delle merce in Italia viaggia su gomma. Ci saranno quindi conseguenze negative sull'inflazione, in un momento in cui i listini al dettaglio andrebbero calmierati", conclude Rienzi.

Secondo Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori (Unc), la mossa sarebbe "un atto da kamikaze, un suicidio politico". "È vero che ora i prezzi sono a livelli ragionevoli, peccato che lo siano grazie ai 30,5 cent in meno decretati da Draghi - spiega Dona-. Con la riduzione dello sconto, il prezzo della benzina in modalità self service, considerando gli ultimi dati settimanali del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), supererebbe quota 1,8 euro, arrivando vicino a 1,9 euro al litro, mentre il gasolio sfonderebbe addirittura la soglia dei 2 euro". "Tutto questo senza considerare che ci attendiamo per fine mese dei rialzi per via del calo della produzione di 2 milioni di barili di petrolio al giorno dei Paesi Opec+ scattato dal 1° novembre e che non ha ancora prodotto i suoi effetti nefasti" aggiunge il presidente dell'Unc.