Borsa, Milano chiude a -2,65%. Spread sopra 300

Il differenziale torna ai livelli del 2013. Spread Btp-Bund a due anni a quota 343: schizza di 190 punti. L'onda lunga della crisi travolge anche Wall Street Spread e mutui, cosa succede ora per famiglie e aziende

Borsa Italiana, Piazza Affari (Ansa)

Borsa Italiana, Piazza Affari (Ansa)

Roma, 29 maggio 2018 - Giornata drammatica per la Borsa Italiana. Piazza Affari il Ftse Mib sprofonda a oltre -3% in mattinata, toccando un minimo di 21.159 punti. Il listino milanese prima lima le perdite, poi in chiusura crolla ancora e termina a -2,65% (21.350,88), proprio mentre Cottarelli lascia il Quirinale senza sciogliere la riserva sul suo incarico. Nuovo balzo dello spread Btp-Bund a 10 anni che tocca i 320 punti base (ieri aveva chiuso a 233), ai massimi dal 2013, prima di ritracciare e risalire infine sopra i 300 punti. Il rendimento del titolo decennale italiano si attesta sul 3%. Ma il dato più eclatante arriva dal differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani a due anni e quelli tedeschi di eguale durata: si è allargato oggi di 190 punti basi, pari a quasi il 2%. Lo spread tra il btp con scadenza giugno 2020 e il bund si è allargato a 343 punti. Il rendimento del Btp a due anni si è impennato al 2,639%, poco meno di quanto rendeva ieri il nostro btp decennale.

Il rischio per il nostro Paese è quello di superare il tetto dei 63,5 miliardi di spesa per interessi fissato dal Def, con conseguenze immediate per i conti pubblici.

BANCARI - Tonfo dei titoli bancari a Piazza Affari: Unicredit a -5,61%, Ubi -4,90%, Mediobanca -4%, Generali -3,48%, Intesa Sanpaolo -4,09%, Bper -5,04%, Banco Bpm -6,73%. Negativi anche il lusso (Ferragamo -1,65%) e gli industriali (Leonardo -5,39%), anche se Fiat Chrysler ha contenuto la flessione a un -0,48% in vista della presentazione del nuovo piano industriale (venerdì prossimo). Per quanto riguarda gli energetici, Enel a -2,44%; Eni sui valori della vigilia a 15,094 euro per azione (+0,13%), con Saipem che invece si è mossa in forte controtendenza piazzando addirittura un +3,22% grazie a un prezzo del petrolio in lieve crescita. Mediaset -4,67%; Telecom Italia, infine, ha chiuso con un -2,27% la giornata in cui Iliad ha annunciato il proprio sbarco sul mercato italiano con le proprie proposte commerciali.

LE BORSE EUROPEE - Come era facile prevedere, anche i listini del vecchio continente seguono a ruota la scia rossa di Piazza Affari. Londra (chiusa ieri) cede l'1,26% a 7.632,64 punti. Francoforte arretra dell'1,53% con il Dax a 12.666,51 punti e Parigi dell'1,29% con il Cac40 a 5.438,06 punti. Tormentata dalla crisi politica in atto in Spagna, anche Madrid è in profondo rosso e perde il 2,48%. Negativa pure Wall Street che cede circa l'1%. 

EURO - Risulta zavorrato anche l'euro, che a 1,1545 dollari segna nuovi minimi da quasi un anno. Nel mercato delle valute gli investitori si rifugiano sullo yen, e non sul dollaro. Sulla moneta giapponese l'euro si porta in area 125,3 (da 127,19) ai minimi da giugno 2017. Anche nei confronti del franco svizzero la moneta unica torna ai livelli di novembre 2017 a 1,1473. Lo yen si rafforza ai massimi da aprile pure contro il dollaro: il cambio si attesta a 108,58 yen per un biglietto verde.

L'ITALIA TRAVOLGE WALL STREET - La crisi politica dell'Italia, con la sua onda lunga, non risparmia neanche Wall Street. I listini americani tremano e chiudono la peggiore seduta da aprile, con i finanziari particolarmente penalizzati. "Monitoriamo da vicino gli eventi" in Italia, dice il Dipartimento di Stato americano, che ricorda come il nostro Paese sia uno dei più stretti alleati degli Stati Uniti, auspicando di poter presto lavorare con un nuovo governo. Wall Street apre in forte calo e accentua le perdite dopo la chiusura della piazze europee, con il Dow Jones che arriva a perdere fino a 500 punti, per poi chiudere a -1,58%; il Nasdaq scende dello -0,50%. A innervosire è l'incertezza nel Vecchio Continente che riporta alla memoria la crisi del debito del 2011-2012. Il timore - messo in guardia dagli osservatori - è quello di una nuova crisi esistenziale per l'Europa e l'euro: le nuove elezioni in Italia potrebbero essere - è la preoccupazione - un referendum sull'appartenenza alla moneta unica. Le big chiudono così la seduta in forte calo: JPMorgan perde il 4,27%, Goldman Sachs il 3,40%, Morgan Stanley il 5,77%, Citigroup il 3,99% e Bank of America il 3,98%. 

LE REAZIONI - Secondo il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, "non ci sono giustificazioni, se non emotive, per quello che sta succedendo oggi sui mercati".  Matteo Salvini, a proposito dell'impennata dello spread, tuona: "Chiedete a Mattarella...Fosse per me ci sarebbe un governo in carica". Il differenziale che sale "è la Salvini-Tax", attacca Matteo Renzi su Facebook. "Lo spread vola, ai mercati non piace nemmeno Cottarelli", il commento di Giorgia Meloni su Facebook. 

Spread e mutui, cosa succede ora per famiglie e aziende

IL CASO - Mentre la Borsa soffre e lo spread decolla, una frase del commissario Ue al Bilancio, il tedesco Guenther Oettinger, scatena la reazione trasversale dei politici italiani.

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VOLANO I BOT - Nel frattempo, schizza il tasso sui Bot a sei mesi. Nell'asta odierna il rendimento medio ponderato semplice è volato all'1,213%, in rialzo dell'1,63% rispetto all'asta precedente quando era risultato pari a -0,421%. Si tratta del livello più alto da dicembre 2012. In totale il Tesoro ha collocato titoli per 5,5 miliardi a fronte di richieste per 6,54 miliardi. Per oggi erano attesi anche i dati di maggio sul clima di fiducia di consumatori e imprese: entrambi gli indici, comunica l'Istat, sono risultati in calo. 

IL BTP A DUE ANNI -  Nel mirino sono soprattutto i rendimenti dei titoli di Stato a 2 anni, quelli che, ricordiamo, non incidono sullo 'spread' più comune, calcolato invece sul differenziale tra i Btp e i Bund a 10 anni. Rispetto a venerdì scorso, il rendimento dei titoli a due anni è schizzato, tornando ai livelli del 2013.  Secondo la piattaforma Mts, il differenziale sui titoli biennali ha raggiunto quota 307 punti nel pomeriggio, con i rendimenti lordi dei Btp schizzati al 2,38 per cento, a fronte dello 0,94 per cento segnato ieri in chiusura. Al momento lo spread a 2 anni è maggiore di quello a 10 anni, segno che gli investitori stanno 'puntando' sull'impennata di breve periodo.