Variante Delta, il report interno del Cdc: "Si diffonde veloce come la varicella"

Allarme sui rischi del virus mutato in un documento interno dell'autorità sanitaria Usa diffuso dal Washington Post

Allarme variante Delta in Usa (Ansa)

Allarme variante Delta in Usa (Ansa)

Roma, 30 luglio 2021 - "La variante Delta è contagiosa come la varicella" e per questo "la guerra è cambiata". È il messaggio d'allarme contenuto in un documento interno del Cdc, il Centers for disease control and prevention Usa, che segnala il crescente pericolo della variante Delta del coronavirus causa del Covid. È il Washington Post ad essere entrato in possesso del documento del Cdc, la massima autorità sanitaria statunitense, che mostra come la variante potrebbe causare conseguenze ancora più gravi perché potrebbe diffondersi "facilmente come la varicella", riferendosi al fatto che il virus causa della varicella è uno dei più contagiosi. Secondo il report, inoltre, i vaccinati potrebbero trasmettere la variante come i non vaccinati, seppure il vaccino si stia rivelando efficace per evitare conseguenze gravi come ricovero e morte. Si parla di "consapevolezza che la guerra è cambiata" contro la pandemia.

Il documento interno del Cdc e diffuso dal quotidiano americano si presenta come una presentazione, sotto forma di slide, e lancia un appello al governo per valutare cambiamenti di strategia per affrontare i rischi della variante Delta, più contagiosa e in grado di causare malattie più gravi rispetto a tutte le altre varianti conosciute del coronavirus. La variante Delta - evidenziano le autorità sanitarie americane - sarebbe più trasmissibile dei virus che causano Mers, Sars, Ebola, il comune raffreddore, l'influenza stagionale e il vaiolo, ed è contagiosa come la varicella. Inoltre avrebbe maggiori probabilità di superare le protezioni sviluppate dai vaccini.

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Allerta "Delta" anche in Italia

Di maggiori rischi causati dalla variante Delta si ha evidenza anche in studi italiani. "Stiamo assistendo alle conseguenze della diffusione galoppante della variante Delta che non è una variante benigna: determina infezioni ad alta carica virale, quindi molto contagiose". Sono le parole del virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa, per commentare i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute sull'andamento di Covid-19 che vede l'indice Rt a livello nazionale in forte crescita e la prevalenza della variante Delta al 94,8%, come dai dati della flash survey appena diffusa. "L'eziologia attuale del Covid con la predominanza della variante Delta - spiega l'esperto - impone la massima cautela perché può colpire, seppure in modo sporadico anche i vaccinati a ciclo completo che potrebbero essere, in casi particolari, anch'essi diffusori di contagio. Quindi bisogna rafforzare insieme alla politica vaccinale - ammonisce il virologo - anche i buoni comportamenti. Bisogna recuperare in modo sistematico l'uso della mascherina anche per i vaccinati a ciclo completo".

Oms: "La Delta non è più letale"

Sulla variante Delta del Covid interviene anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) secondo cui non risulta più letale del ceppo originario del virus. Stando a Maria van Kerkhove, che per l'Oms guida l'osservazione del Covid-19 sul piano tecnico, non sono stati registrati più alti tassi di mortalità da virus a causa della variante Delta, sebbene essa sia più trasmissibile del 50%. Lo scrive il quotidiano britannico The Guardian. Alcuni Paesi hanno registrato un numero maggiori di ricoveri ma non una mortalità più alta a causa della variante Delta, ha aggiunto van Kerkhove.