Cagliari, 8 febbraio 2022 - Genoveffa, Elettra, Azzurra e Gavino: sono quattro tartarughe marine Caretta Caretta liberate il 9 ottobre nell'Oristanese. Dalla Sardegna all'Atlantico, un viaggio tracciato grazie ai dispositivi satellitari. A osare di più è il maschio, che oggi ha oltrepassato le Colonne d'Ercole e ora nuota nell'Oceano. Come la femmina più vecchia, Genoveffa, era 'detenuto' in un acquario. Poi è stato sequestrato e liberato. Ma la sua compagna di prigionia preferisce non allontanarsi troppo, e si aggira vicino alle coste dell'isola.
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Qui il momento della liberazione a ottobre, nella foto di Paola Lai.
Giorgio Massaro, ricercatore del Cnr a Oristano, parla dell'impresa con ammirazione. "Gavino ha percorso 2.500 chilometri. Speriamo che il dispositivo satellitare possa durare un anno. E naturalmente ci auguriamo di non ritrovare le nostre tartarughe impigliate in una rete". Come era capitato a Elettra e Azzurra. Poi curate nelle vasche del Cres, il centro di recupero, e in quelle della clinica Duemari di Oristano. Prima di tornare finalmente in mare aperto.
La carta tracciata dal Cres dà la dimensione del viaggio. Il progetto è finanziato da Cnr e assessorato all'ambiente dell'isola. Che in un diario di bordo dà conto degli ultimi spostamenti. Genoveffa continua a spostarsi lungo le coste della Sardegna; Elettra ha percorso 1.500 chilometri, doppiando il percorso Sardegna-Algeria. Azzurra ha nuotato per duemila chilometri e ora è diretta verso la Tunisia. Alla fine di tutto una certezza: le tartarughe stanno benissimo, "anche dopo una lunga detenzione", commenta Monica Pais, la veterinaria della clinica Duemari.