Spostamenti tra Comuni a Natale, Boccia: "Io e Speranza contrari"

Il ministro per gli Affari regionali: "Chi vuole allentare tutto ci metterà la faccia per risponderne agli italiani". Sui confini "se è necessario chiarire il passaggio dei piccoli Comuni e dei piccolissimi Comuni questo lo faremo ed è una cosa di buonsenso"

Coronavirus, limiti agli spostamenti in vista delle feste (Ansa)

Coronavirus, limiti agli spostamenti in vista delle feste (Ansa)

Roma, 12 dicembre 2020 - "Noi vogliamo continuare ad essere molto rigorosi, se qualcuno vuole rimuovere i vincoli su tutti i comuni italiani ci troverà contrarissimi, se invece si vuole un chiarimento sui piccoli comuni delle aree interne quel chiarimento arriverà".  Lo ha dichiarato a SkyTg24 il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a proposito delle possibili nuove misure sugli spostamenti in vista delle feste di Natale. Il ministro ha ribadito che "se serve una norma il Parlamento può farla, non ha bisogno del governo". Ma "se si chiede un parere al governo per rimuovere i vincoli per tutte le città il mio parere e quello di Speranza è contrario - ha sottolineato -. Chi vuole allentare tutto ci metterà la faccia per risponderne agli italiani".

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Sui confini "è partita una discussione surreale"ha proseguito Boccia, e "noi non intendiamo fare un passo indietro". Poi ha spiegato: "Se è necessario chiarire il passaggio dei confini dei piccoli Comuni e dei piccolissimi Comuni, questo lo faremo ed è una cosa di buonsenso. Se invece dietro questa scelta, si nasconde la voglia di far prevalere l'interesse del business sulla salute, devono sapere che ci troveranno sempre contrari". "Abbiamo avuto quasi 30 milioni di italiani in area rossa - ha aggiunto - e non abbiamo mai ricevuto una sola contestazione sui passaggi fra i Comuni confinanti, in tutta Italia. Se non l'abbiamo ricevuta è perchè le regole hanno funzionato". "Nessun anziano è mai rimasto solo perchè si poteva passare da un Comune all'altro; nessun figlio ha vissuto il divieto di passare da un Comune all'altro perchè era ed è possibile; nessuno è rimasto senza servizi alla persona perchè sono stati garanti", ha proseguito. "Che questa discussione venga fuori all'improvviso solo per i tre giorni di festa, nei quali abbiamo semplicemente applicato norme, che sono in vigore da un mese e mezzo, deve farci riflettere non poco sul tentativo di cercare sempre la scorciatoia in un momento in cui l'unica strada maestra e' garantire la protezione della salute e della vita delle persone". 

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"E quindi, chi continua a parlare delle ragioni del business - ha avvertito Boccia - sappia che troverà un muro forte. Ci sono prima e sempre le ragioni della protezione della salute e della difesa della vita". Questa, ha concluso, è la posizione del Governo e su questo non faccio passi indietro". 

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