Monitoraggio Iss Covid 19 febbraio: indice Rt 0,99. Dati regioni

Numeri in crescita. La raccomandazione: "Restare a casa il più possibile"

Il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro (Ansa)

Il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro (Ansa)

Roma, 19 febbraio 2021 - In crescita l'incidenza dei casi Covid-19 in Italia a livello nazionale. Lo rileva l'Iss nel suo monitoraggio settimanale. Sono infatti 135,46 i casi per 100.000 abitanti nella settimana 8-14 febbraio rispetto a 133,13 per 100.000 nella settimana 1-7 febbraio, "lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti".  Nel periodo 27 gennaio-9 febbraio, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95- 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l'uno. Questo uno dei dati principali dell'epidemia emersi dal monitoraggio settimanale dell'Iss, come contenuto in una nota dello stesso Istituto.

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Le raccomandazioni dell'Iss

Il monitoraggio settimanale Iss comprende anche alcune raccomandazioni:

1) Innalzare le misure in tutt'Italia, come ha fatto il resto dEuropa.

2) Mantenere la "drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità".

3) Restare a casa il più possibile: "E' fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine".

Non sono appelli inediti: non più tardi di quattro giorni fa l'Istituto superiore di sanità lanciava l'avvertimento: "Occorre rafforzare le misure a causa della variante inglese". 

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Le regioni a rischio alto, moderato e basso

Sono 10 le Regioni e le Province autonome che hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 anche nel limite inferiore, compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. L'Umbria ha un livello di rischio alto. Inoltre sono 12, rispetto alle 10 della settimana precedente, le regioni a rischio moderato (di cui 6 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 8 a rischio basso.

Inoltre dal report si evince che "il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione aumenta (29.196 vs 28.360 la settimana precedente) e scende la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (29.8% vs 31,4%). Aumenta, anche, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (33,7% vs 32,7% la settimana precedente). Infine, il 19,4% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 17.1% non è stata riportata la ragione dell'accertamento diagnostico". 

Ricoveri sopra la soglia critica

Quanto alle terapie intensive, l'Iss scrive che 5 regioni o province autonome "hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica". Si tratta di Marche, Bolzano e Umbria, che presentano un sovraccarico sia nelle terapie intensive sia in area medica, e Abruzzo e Friuli Venezia Giulia dove il sovraccarico riguarda solo le intensive. Nel report si legge: "il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua a essere alto, ma sotto la soglia critica (24%). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve diminuzione da 2.143 (9 febbraio 2021) a 2.074 (16 febbraio); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in lieve diminuzione, passando da 19.512 a 18.463" nello stesso periodo. "Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni interregionali - si rileva - con alcune Regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza impongono comunque misure restrittive". 

I valori dell'Rt regione per regione

Tra parentesi segnamo l'intervallo di confidenza minimo-massimo:  Abruzzo 1,17 (1,11-1,23) Basilicata 1,03 (0,82-1,27) Calabria 0,76 (0,67-0,86) Campania 1,16 (1,07-1,25) Emilia Romagna 1,06 (1,03-1,1) Fvg 0,8 (0,76-0,84) Lazio 0,95 (0,92-0,98) Liguria 1,08 (1,02-1,13) Lombardia 0,95 (0,93-0,96) Marche 0,91 (0,81-1,01) Molise 1,4 (1,03-1,83) Piemonte 0,96 (0,92-1) Bolzano 1,16 (1,12-1,2) Trento 1,23 (1,16-1,3) Puglia 1 (0,97-1,04) Sardegna 0,77 (0,71-0,84) Sicilia 0,73 (0,7-0,76) Toscana 1,2 (1,15-1,25) Umbria 1,17-1.22) Val d'Aosta 0,92 (0,69-1,18)