Roma, 28 settembre 2022 - Sessantasei casi in tre anni e tre morti: sono i numeri della listeriosi in Italia, una patologia in aumento, come evidenziava già qualche giorno fa il Ministero della Salute in una circolare. Oggi emergono le dimensioni del fenomeno: dal 2020 a oggi sono tre le persone decedute e 66 i casi clinici di listeriosi identificati in Italia. I decessi sono avvenuti a dicembre 2021, marzo 2022 e giugno 2022 in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna: tutti hanno riguardato persone immunocompromesse o particolarmente fragili.
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La listeriosi è un'infezione dovuta al batterio Listeria monocytogenes, presente nel suolo, nell'acqua e nei vegetali. Solitamente si trasmette all'uomo tramite gli alimenti: latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati freschi sono i cibi più a rischio di contaminazione.
Il caso Tre Valli
Negli ultimi giorni il ministero ha portato all'attenzione il caso Tre Valli: le verifiche di un gruppo di lavoro ministeriale hanno dimostrato una correlazione tra casi clinici di listeriosi e la presenza del ceppo di Listeria ST 155 in wurstel di pollo prodotti dall'azienda agricola. I lotti risultati contaminati (1785417 e 01810919) sono stati immediatamente ritirati dal mercato, insieme a tutti quelli prodotti prima del 12 settembre 2022, nel rispetto del principio di massima precauzione.
Dal 2020 il ministero della Salute ha iniziato un lavoro di sorveglianza di Listeria, a seguito di una serie di casi che si sono verificati in diverse regioni e che probabilmente sono solo una parte di quelli reali (solo quando il paziente chiede assistenza, e i medici ipotizzano una listeriosi, parte la segnalazione). Di questi casi solo in alcuni è stato necessario il ricovero in ospedale. Da quella data a oggi, il Ministero ha registrato un aumento delle segnalazioni, le ultime quelle che hanno portato al ritiro dei lotti Tre Valli.
Listeria, i sintomi dell'infezione
I sintomi sono simil influenzali e gastroenterici: nelle forme serie i pazienti sviluppano febbre alta, e in alcuni casi possono andare incontro a setticemie e meningiti, nelle donne incinte è possibile l'aborto. La gravità della malattia dipende molto dalle difese del paziente: i soggetti immunocompromessi sono più a rischio.
Come proteggersi
Il batterio è sensibile alle alte temperature: quindi è molto importate cuocere bene i cibi se si vuole evitare il rischio infezione. Il Ministero "invita i consumatori a prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti". Le regole d'igiene sono fondamentali. Si consiglia di lavare spesso le mani e pulire bene le superfici e gli attrezzi da cucina che vengono in contatto con gli alimenti, frigo incluso. È importante "conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all'interno di contenitori chiusi". E quando è il momento di riscaldare il cibo già cotto prima del consumo è bene farlo ad alte temperature. Per lo stesso motivo, gli esperti consigliano di "non lasciare alimenti deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta".