Listeria: l'origine del focolaio 2022. "Ecco come facciamo le indagini"

Viaggio nell'istituto zooprofilattico di Teramo, punto di riferimento nazionale per le analisi sugli alimenti

Teramo, 6 novembre 2022 - Allarme listeria: viaggio nell'Istituto zooprofilattico di Teramo, centro nazionale di riferimento per il ministero della Salute, fa le analisi per tutta Italia. Ecco come si scovano i batteri che hanno provocato un focolaio con decine di casi, 90 quelli accertati fino ad oggi. Premette il dirigente Francesco Pomilio: "Noi eseguiamo analisi soprattutto per le regioni Abruzzo e Molise ma sostituiamo anche i laboratori di altre regioni. Quindi confermiamo che tutti i ceppi isolati dagli alimenti facciano parte di questo focolaio".

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"Ecco cosa dobbiamo migliorare"

Mette in fila Pomilio: "Le aziende, se rilevano la presenza di listeria nei loro prodotti, devono preoccuparsi di eseguire un’accurata analisi delle cause. Questo implica un lavoro a tappeto per migliorare la sicurezza degli alimenti. Poi a livello di trasporto, conservazione e spazi di vendita, bisogna rispettare le temperature indicate sulle confezioni. Anche il consumatore, se acquista ad esempio wurstel, deve preoccuparsi di cuocerli, non può consumarli in modo differente perché sono assimilabili ad alimenti crudi".

L'origine del focolaio?

"Il laboratorio svolge un'attività di investigazione che viene naturalmente guidata dal risultato degli esami di laboratorio. Il caso zero del focolaio risale all'estate del 2021. Il problema della listeria è che si annida all’interno di uno stabilimento e ogni tanto ricontamina una qualche porzione di alimenti. Quindi l'azienda non sempre riesce a sradicare il problema".

Ritirati alimenti diversi: wurstel, tramezzini, pancake

"Funziona come nelle varianti del Covid, sono listerie tutte diverse. Parliamo di focolaio perché tutti i casi hanno in comune quel ceppo. Del quale al momento conosciamo una sola origine, non è detto non ce ne siano altre. Per caratterizzare il ceppo eseguiamo un’analisi che si chiama sequenziamento dell’intero genoma, è la stessa tecnica usata per il Covid". 

Listeria e percentuali legali

"In molti alimenti - chiarisce ancora il dottor Pomilio - la presenza di listeria è legale entro certi limiti e non è considerata pericolosa (regolamento europeo 2073 del 2005, parliamo di cento unità formanti colonie per grammo, chiamiamoli più semplicemente batteri). La presenza non è accettata invece negli alimenti pronti per lattanti e in quelli a fini medici speciali".  

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