I vaccini ci stanno salvando: ecco i numeri

In rianimazione finisce appena lo 0,0004% degli over 12 immunizzati. Un anno fa si contavano 653 decessi giornalieri, ieri 48

Vaccini, il confronto

Vaccini, il confronto

I vaccini funzionano, frenano i contagi (ieri si sono avuti 10.544 nuovi positivi, un anno fa, quando non c’erano i sieri, se ne registravano 36.176) e salvano vite umane (48 vittime contro 653). La profilassi si conferma l’arma principale anti-Covid anche e soprattutto in questa quarta ondata, come evidenziano i numeri. Partiamo da quelli relativi alle terapie intensive. Secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute, in rianimazione i pazienti sono 512.

Terza dose vaccino, guida alle prenotazioni. Ma è corsa per trovare nuove fiale

Covid Italia, nuovo Green pass da dicembre. Pronta la stretta

Di questi gli epidemiologi stimano un 30-35% d’immunizzati, un 60-65% di ammalati senza alcuna copertura vaccinale e una quota residuale di soggetti con una sola dose. Ma in realtà la situazione è molto meno impattante. Vediamo perché. Considerando che in termini assoluti sono circa 170-180 i pazienti vaccinati in terapia intensiva, questi, per capire la reale proporzione dei malati in rianimazione, nonostante il completamento del ciclo d’immunizzazione, devono essere rapportati con i 45,6 milioni di over 12 immunizzati. Tradotto, in terapia intensiva si trova appena circa lo 0,00040% di chi ha ricevuto entrambe le somministrazioni. "In altri termini – toglie ogni dubbio l’epidemiologo Carlo La Vecchia, ordinario alla Statale di Milano – chi non si è vaccinato rischia 15 volte di più. Senza considerare che la stragrande maggioranza dei vaccinati ricoverati è data da anziani con più patologie gravi". Così i numeri, il resto è retorica.

La crescita in percentuale dei pazienti delle terapie intensive con vaccinazione completata si deve, da un lato, alla progressiva perdita di efficacia dei sieri, (dopo sei mesi) dall’altro al fatto che si assottiglia la popolazione senza profilassi. Ad oggi gli over 12 con due dosi rappresentano l’84,4% (fonte del governo). Considerando anche i bambini, la profilassi completa è stata inoculata al 77% degli italiani. In Germania non si arriva al 70%, in Austria al 67%, per non parlare della Slovenia (54%).