Ucraina, Draghi contro Putin: "La crisi alimentare è colpa sua. Non deve vincere"

Il presidente del Consiglio ha parlato al vertice Ue: "Avanti con le sanzioni, ma senza creare squilibri tra gli stati membri"

Macron, Draghi, Michel e Sanna Marin (Immagoeconomica)

Macron, Draghi, Michel e Sanna Marin (Immagoeconomica)

Bruxelles, 30 maggio 2022 - Mario Draghi contro Vladimir Putin, il premier italiano è il più fermo nel contrastare l'operazione speciale dello zar, e le sue conseguenze. Draghi, che ha parlato al vetrice europeo, non mette in dubbio che la colpa della crisi alimentare sia di Putin, come non vede altra soluzione che non sia la sconfitta del leader del Cremlino. Il premier crede poco all'efficacia delle telefonate a Putin (Il riferimento è a quella che oggi Erdogan ha fatto allo zar), ma comunque sono tentativi che vanno fatti per risolvere la crisi. Quindi per il capo del nostro esecutivo bisogna continuare con le sanzioni, ma senza creare squilibri tra gli stati Ue. 

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Inoltre Draghi è favorevole che la Ue offra all'Ucraina con lo status di Paese candidato, cosa che potrebbe aiutarla nella guerra, ribadendo anche che dovrà essere Kiev a decidere che pace volere. Infine Draghi ha spento le illusioni di qualcuno su un ritorno alla normalità in fatto di fonti energetiche dopo la guerra: dobbiamo cambiare i nostri fornitori a lungo periodo.

Sommario

Catastrofe alimentare colpa di Putin, non deve vincere

“È essenziale che Putin non vinca questa guerra. Allo stesso tempo dobbiamo chiederci se può essere utile parlargli. Sono scettico dell'utilità di queste telefonate, ma ci sono ragioni per farle". Queste chiamate, ha spiegato il presidente del Consiglio "dimostrano che è Putin a non volere la pace. Il confronto con Putin è necessario per risolvere il problema del grano, della sicurezza alimentare. Il rischio di una catastrofe alimentare è reale: e se non ci sarà una soluzione, dovrà essere chiaro che la colpa è di Putin”.

La politica energetica non sarà più la stessa

"Non possiamo immaginare che dopo il conflitto la nostra politica energetica tornerà come prima. Quello che è successo è troppo brutale. Dobbiamo muoverci ora per cambiare i nostri fornitori di energia nel lungo periodo", ha spiegato Draghi al vertice europeo. 

Guerra, Kiev decida che pace vuole

"Offrire all'Ucraina lo status di Paese candidato può essere un gesto simbolico importante, un messaggio di sostegno nel mezzo della guerra", ha insistito il presidente del Consiglio italiano.  "Deve essere l'Ucraina a decidere che pace vuole. Se l'Ucraina non è d'accordo sui termini, la pace non può essere sostenibile". 

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