Covid, Pregliasco avverte: "Segnali di un colpo di coda del virus"

Il virologo: "La paura è che, anche con un peggioramento delle condizioni meteorologiche, si arrivi a ciò che si vede in Inghilterra. Speriamo con meno intensità"

Covid, sanitari e medici in ospedale (Ansa)

Covid, sanitari e medici in ospedale (Ansa)

Roma, 22 ottobre 2021 - "Speriamo sia solo un'ondulazione ma temo che sia quanto dicevamo in tanti in questi giorni, e cioè la possibilità purtroppo che ci sia un colpo di coda del virus facilitato dalle aperture e da momenti di nuova normalità che però portano con sé un maggior numero di contatti e più occasioni per il virus di infettarci". Così Fabrizio Pregliasco virologo all'Università di Milano, su Rai Radio1 commentando il monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità-ministero della salute, che vede un lieve aumento dell'indice Rt nazionale, da 0,85 a 0,86, e l'incidenza è in lieve risalita (34 casi per 100mila abitanti), con aumenti in particolare in 17 regioni e province autonome. 

Il bollettino sui dati Covid del 22 ottobre 2021

Rispetto a quanto sta accadendo in Gran Bretagna, Pregliasco ha commentato: "L'Italia ha scelto una soluzione e un approccio più prudente che ad oggi ci sta tenendo più tranquilli, però si vede comunque anche in Italia questo incremento. Quindi la paura è che, anche con un peggioramento delle condizioni meteorologiche, si arrivi a ciò che si vede in Inghilterra. Speriamo con meno intensità, proprio perché loro hanno iniziato in modo molto temerario da luglio scorso a togliere tutte le restrizioni. In questo momento tra l'altro in Inghilterra è anche più freddo, quindi è un po' come lo scenario che noi potremmo andare a vedere nel prossimo futuro. Io spero che in Inghilterra venga attuata qualche iniziativa di restrizione".

Infine, alla domanda su quando potremmo dire addio alle mascherine Pregliasco ha risposto: "Dobbiamo passare la nottata però questa nottata è un po' lunga perché si tratta di questo inverno dove potrà esserci un colpo di coda del virus, ma io credo e spero che dalla primavera prossima con un incremento della vaccinazione con dosi di richiamo e con nuove terapie che stanno emergendo e nel prossimo futuro ormai disponibili per tutti si riesca a convivere con questo virus in modo molto più civile. Il virus rimarrà ma riusciremo a contenerne gli effetti". 

All'Adnkrons il virologo avverte: "Con un'incidenza sopra i 50 casi per 100mila abitanti dovrebbero essere messe in campo contromisure". Ma chiarisce: "Non dico restrizioni pesanti, ma richiami e rifilature agli aspetti di libertà che abbiamo avuto. Meglio anticipare che attendere di essere nell'emergenza". Dovremo rimettere le mascherine all'aperto? "Spero di no - risponde Pregliasco - ma sicuramente bisogna insistere sull'applicazione nei luoghi chiusi in modo sistematico".