Covid, Clementi: "Diventerà un virus stagionale. Lockdown? Serve a poco ora"

Il direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano: "Ritornerà a essere un’infezione comune, lo affronteremo senza le regole dell’emergenza"

Il virologo Massimo Clementi

Il virologo Massimo Clementi

Milano, 8 gennaio 2022 - "Quest’anno potremmo arrivare a gestire il virus come una malattia infettiva normale, non più in una situazione di stato di emergenza". Il professor Massimo Clementi, 70 anni, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale San Raffaele di Milano, guarda con speranza al futuro.

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Come ci arriveremo?

"Confidando nella scienza. Con i vaccini e con i farmaci, le cure sono un’arma suppletiva. E se si conferma l’evoluzione del virus come vediamo nella variante Omicron".

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L’esempio del Sudafrica e dell’impatto di Omicron in quel paese ci conforta?

"Dal punto di vista epidemiologico il Sudafrica è molto diverso da noi: solo il 25% delle popolazione è vaccinato, la diffusione dell’Hiv è notevole. Però Omicron si è manifestato come un virus più diffusivo, ma che colpisce le vie aeree superiori, naso e faringe e la fiammata dei contagi è rapidamente diminuita".

Quindi dobbiamo sperare in una evoluzione positiva di Omicron?

"Se la variante non riacquista la capacità d’infettare con efficienza le cellule delle basse vie aeree (bronchi e polmoni), potrebbe diventare un virus che circola rapidamente ma non genera una patologia importante e conferisce immunità ai soggetti infettati".

Raggiungeremo l’immunità di gregge?

"Sarebbe bello. In un lungo periodo sì, ma dipende dall’evoluzione del virus. La variante Omicron è una novità, un cambio di paradigma dell’infezione. Se sarà confermata, la sua differenza biologica potrebbe rappresentare l’evoluzione del virus verso una migliore adattabilità. Potrebbe diventare un virus stagionale, endemico. Pensavo che saremmo arrivati prima a questa evoluzione, ma siamo in una pandemia, con tante situazioni diverse. Omicron potrebbe essere la variante del passaggio".

Quando potremo toglierci le mascherine e allentare il distanziamento?

"Spero non oltre la primavera, ma è più un auspicio, che una previsione, allo stato attuale".

Ma la terza dose serve?

"Certo. Uno degli errori è stato il ritardo nel fare la terza dose. In ottobre eravamo in vantaggio, come ci riconobbe l’Europa, ma ci siamo fermati. Sono stati chiusi molti hub vaccinali quando era il momento per dare un’accelerata. L’altro punto debole è la percentuale bassa di bimbi vaccinati".

Il tracciamento, la rincorsa dei contatti: non crede che abbiano creato solo caos?

"Il tracciamento è stato un errore strategico enorme, guardate le assurde file per fare i tamponi. Serve solo il vaccino. Il Green pass rafforzato avrebbe dovuto servire anche per entrare nei negozi e andare dal parrucchiere".

Inutile il lockdown a questo punto?

"Serve a poco per cambiare un’epidemia di questo genere, allontana solo il tempo dell’impatto sulle strutture sanitarie. Sbagliato anche chiudere le scuole, provoca più danni sulla vita degli adolescenti".

Il problema sono le carenze della sanità o il virus?

"La pressione sugli ospedali è notevole, ma con Omicron si nota un quinto di ricoverati e un decimo dei decessi rispetto alla Delta. Nel primo anno in cui conoscevamo poco il virus, erano colpiti i pazienti già in precedenza più critici che finivano direttamente in terapia intensiva. Oggi abbiamo nuovi farmaci e altri ne arriveranno efficaci. Se idealmente fossimo tutti vaccinati avremmo qualche caso di raffreddore, una circolazione bassa del virus e il controllo sanitario totale".

Anche il Covid potrebbe sparire come la Sars?

"Non credo che avverrà così, con la Sars i casi erano numericamente inferiori. Però diventerà un virus stagionale".

Quando? Se lo chiedono tutti..

"Speriamo con quest’anno. Ma bisogna vaccinare anche i bimbi. E servono vaccini aggiornati anche se gli attuali hanno funzionato, con richiamo per almeno un paio d’anni".

Per quanto tempo dovremo comunque convivere con il Covid, anche se ridotto a un’infezione normale?

"Non lo so, occorrerà per lungo tempo una sorveglianza mondiale. Però ritornerà a essere un’infezione comune e probabilmente stagionale e lo affronteremo senza le regole dell’emergenza".

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