Covid Italia, Iss: reinfezioni in aumento con Omicron. Ecco chi rischia di più

E nella fascia 30-39 anni si registra il più alto tasso di incidenza nelle ultime 2 settimane

Roma, 23 aprile 2022 - Aumenta il peso dei casi di reinfezione da Covid sul totale dei contagi registrati: nell’ultima settimana era il 4,5% sul totale contro il 4,4% dei precedenti 7 giorni e il 3,2% (pari a 357.379 unità sul totale dei casi notificati) degli ultimi 8 mesi.

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Sommario

Il report dell'Iss: chi rischia

È quanto si legge nel report esteso Iss sull’andamento del Covid, che precisa come donne, giovani fra i 12 e i 49 anni e personale sanitario siano a maggior rischio di reinfettarsi.

Il peso di Omicron

L’analisi a partire dal 6 dicembre 2021, quando è cominciata la diffusione della variante Omicron, evidenzia un aumento del rischio di reinfezione nei soggetti con prima diagnosi di Covid-19 notificata da oltre 210 giorni rispetto a chi ha avuto la prima diagnosi fra i 90 e i 210 giorni precedenti; nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni rispetto ai vaccinati con almeno una dose entro i 120 giorni; nelle donne rispetto ai maschi.

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Donne, giovani e sanitari: l'identikit

Il maggior rischio per il sesso femminile, spiega l’Iss, può essere verosimilmente dovuto alla maggior presenza di donne in ambito scolastico (più dell’80%) dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare. Il rischio di reinfezione, inoltre, è maggiore nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi fra i 50-59 anni d’età, verosimilmente per comportamenti ed esposizioni a maggior rischio; e, infine, negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.

Come difendersi

Per difendersi dall'infezione da Covid continua ad essere raccomandato l’uso della mascherina: in attesa della decisione, la prossima settimana, sulla revoca dell’obbligo al chiuso di questo dispositivo di protezione dal primo maggio, il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, si dice "convinto al 100% che a giugno e luglio saremo senza mascherine".

Nei 30-39enni l'incidenza più alta

Prosegue intanto la lenta diminuzione dell’incidenza settimanale dei nuovi contagi a livello nazionale. I dati dell’Iss nel periodo 11-17 aprile segnano un calo pari a 657 per 100.000 abitanti, rispetto alla settimana precedente (740 per 100.000 abitanti). Scende l’incidenza a 14 giorni in tutte le fasce d’età ad eccezione delle fasce 70-79 e 80+ anni. Nella fascia 30-39 anni si registra il più alto tasso di incidenza a 14 giorni: 1.618 per 100.000, oltre 2 volte e mezzo la media nazionale. Fra gli over 80+ il valore più basso, 1.170 casi per 100.000 abitanti.

Tasso di mortalità

L’Iss esamina poi il tasso di mortalità per la popolazione con più di 5 anni d’età, che nel periodo 25 febbraio-27 marzo 2022, per i non vaccinati (36 decessi per 100.000 abitanti) risulta circa cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (8 decessi per 100.000) e dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con booster (4 decessi per 100.000 abitanti).