Per approfondire:
Ma davvero il d-day per le riaperture è il 19 aprile? La data circola in molte sedi politiche, ma Palazzo Chigi non conferma. I dati vanno un po’ meglio (qui il bollettino del 10 aprile) – si limita a dire – ma non sono ancora tali da permettere un allentamento certo prima della fine di aprile. Bisogna sentire il parere degli esperti: il Cts – a meno di colpi di scena – dovrebbe riunirsi già domani. Indubbiamente, molto dipenderà dalla vaccinazione a tappeto annunciata dal commissario Figliuolo (qui la direttiva). Se tutti gli ottantenni e una congrua parte dei settantenni saranno protetti, forse se ne potrà parlare. Se ne parlerà di certo nella cabina di regia che Lega, Forza Italia e Italia viva spingono affinché sia convocata da Draghi in settimana. Quale che sia la data, i filtri saranno a maglie strette. I cinema e i teatri per esempio: le norme consentono l’apertura in zona gialle, ecco perché al dicastero della Cultura in questi giorni si sta lavorando per aggiornare i protocolli predisposti a febbraio quando – prima che la situazione si aggravasse – era stato previsto il via libera al settore il 27 marzo. Tra le ipotesi che il ministro Franceschini porterà nei prossimi giorni al Cts, il tampone fatto non più di 48 ore prima dell’evento (che solleva molti dubbi tra gli addetti ai lavori), l’obbligo di indossare una mascherina FFP2, distanziamento di almeno un metro. Regole severe per consentire di ampliare la platea prevista due mesi fa: 200 persone nei luoghi chiusi, 400 all’aperto. Più complicata la situazione per gli stadi: si ragiona sull’apertura se non al 30% almeno al 25%. Il punto davvero critico non è tanto il distanziamento tra i posti, ma gli ingressi: si sta studiando un modo per evitare assembramenti in entrata e in ...
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