Coronavirus, Brusaferro: quattro regioni a rischio, anticipare misure

Il presidente dell'Iss: "Soglia di ricoveri e terapie intensive molto alta". Rezza: "La curva deflette, ma serve prudenza"

Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità (Ansa)

Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità (Ansa)

Roma, 10 novembre 2020 - La circolazione del Coronavirus in Italia eccede la soglia prevista da dati: la crescita è molto significativa, superiore ai 100 casi per 100mila abitanti. Le terapie intensive e i ricoveri in area medica mostrano una curva che cresce rapidamente vicino a soglie critiche. Lo ha detto Brusaferro il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa organizzata al ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia.

Il bollettino Covid del 10 novembre

Quattro regioni a rischio

"Sulla base dell'ultimo monitoraggio ci sono quattro regioni che vanno verso rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive", ha aggiunto Brusaferro. "In alcune regioni si è superata la soglia critica per l'occupazione degli ospedali e c'è probabilità alta in tutta Italia di saturazione entro un mese per terapie intensive. Quindi c'è l'allerta e non possiamo permetterci di prendere sotto gamba la situazione", ha detto il presidente dell'Iss. Due regioni, è stato sottolineato durante la conferenza, hanno una occupazione dei posti letto sopra il 30%, 2 al 29%. Quanto alla Campania, ha detto ancora, "riteniamo validi i dati, ma approfondimenti sono in atto per cogliere aspetti che potrebbero completare una analisi che è in corso".

Ospedale Como: "Situazione al limite del collasso"

"Curva rallenta, ma serve prudenza"

"La curva sta deflettendo perché sta aumentando meno delle scorse settimane, ma ci vuole prudenza - ha detto Giovanni Rezza, direttore della prevenzione del ministero della Salute - . Ancora si riesce a far fronte nelle terapie intensive anche se in due regioni c'è già sovraccarico.  L'epidemia è generalizzata e quindi spostare i malati tra le regioni ora è più difficile". "Il valore dell'Rt deve decrescere, ci sono segnali incoraggianti - ha detto poi Brusaferro - che indicano che la strada è giusta ma non è un 'liberi tutti'".

Quindi è sceso nel dettaglio: "Sul piano nazionale Rt è ancora a 1.7 con intervalli che vanno da 1.5 a 2 e quindi siamo ancora in uno scenario 3. In alcuni casi alcune regioni sfiorano o superano il 2 quindi e sono da attenzionare in modo particolare".

In arrivo supporto ai medici di base

"Su richiesta del ministro della Salute, Roberto Speranza, è stato appena finalizzato un documento di supporto per i medici di medicina generale che fornisce loro degli orientamenti e ci sono delle riflessioni sull'opportunità di intraprendere particolari trattamenti farmacologici a seconda delle tipologie di pazienti", ha  detto invece il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli. Il documento "è al vaglio del ministro e verrà condiviso con la Fnomceo e interlocutori medici".