Coronavirus, il piano del governo. Stop ai visti dalla Cina e più controlli

Borrelli: "Assurdo chiudere le frontiere". Il ministero dell'Istruzione: "Gli studenti arrivati dalla Cina e che non presentano sintomi possono andare a scuola". Le vittime sono 304

Turisti con mascherine protettive in via dei Condotti a Roma (Ansa)

Turisti con mascherine protettive in via dei Condotti a Roma (Ansa)

Roma, 1 febbraio 2020 - Mentre continua l'allarme mondiale per l'epidemia di coronavirus, la Cina chiede (e riceve) aiuto dagli altri Paesi per gli approvvigionamenti sanitari. E la buona notizia è che i ricercatori francesi dell'Istituto Pasteur sono riusciti a isolare l'agente patogeno e lavorano per ottenere un vaccino entro venti mesi. "E' un virus molto difficile da isolare. I cinesi sono riusciti a isolare un ceppo, una squadra australiana è riuscita questa settimana e noi siamo i primi in Europa", ha sottolineato Arnaud Fontanet, direttore del dipartimento di salute globale del prestigioso istituto transalpino.

Il piano contro il contagio

In Italia intanto Angelo Borrelli, il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, assicura che "non c'è oggi in Europa e in Italia una condizione tale che possa far ipotizzare una chiusura delle frontiere. Sarebbe una misura veramente assurda". Intanto prende forma il piano del governo per contenere il rischio contagio: rimpatri a partire da lunedì, controlli sanitari anche nei porti, sospensione dei visti, termoscanner negli aeroporti per estendere le verifiche mediche a tutti i passeggeri che arrivano dalla Cina non con voli diretti ma transitando da altri scali, meno restrizioni per le merci e nessuna chiusura delle frontiere. Le misure messe a punto nel Comitato operativo della Protezione Civile dal Commissario straordinario Angelo Borrelli entreranno in vigore nelle prossime ore, appena definiti i dettagli tecnici e operativi.

Attraverso il ponte aereo attivato da lunedì toneranno in patria le molte centinaia di italiani bloccati in Cina e tutti i turisti cinesi rimasti in Italia. Per il momento sono stati sospesi i visti di ingresso in Italia dalla Cina. Saranno trasferiti nel Centro olimpico militare della Cecchignola, a Roma, i 67 italiani che atterreranno lunedì mattina da Wuhan. 

Facendo il punto sugli italiani che si trovano ancora in Cina, Borrelli sottolinea: "Chiunque vuole rientrare in Italia deve essere messo in condizione di rientrare. Non abbiamo ancora un numero definitivo di quanti siano coloro che vogliono rientrare, è un'indicazione sulla quale stanno lavorando il ministero degli Esteri e l'Enac e che ci deve arrivare dalla Farnesina, con la quale il filo è costante e continuo". E ribadisce: "Fermo restando il concetto di massima precauzione, dobbiamo consentire che ci vuole rientrare lo possa fare".

L'altra questione che andava affrontata è quella del blocco delle merci. L'Enac ha riattivato la possibilità di effettuare voli cargo merci tra Italia e Cina, comunica la Farnesina

Intanto il Dalai Lama si dice "preoccupato e sta pregando e ha chiesto a tutti i buddisti di pregare per la Cina e per tutti coloro che sono stati contagiati dal Virus".

La coppia ricoverata allo Spallanzani

Restano stazionarie le condizioni della coppia di cinesi positivi al coronavirus e ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma. La donna, 65 anni, ha accusato "nausea e vomito", mentre il compagno 66enne presenta "un quadro di polmonite interstizio alveolare bilaterale" e "febbre associata a tosse e astenia". E' risultato invece negativo al virus l'operaio romeno che lavora nell'hotel di Roma dove alloggiavano i due, mentre sono in buone condizioni le 20 persone (ricoverate a scopo precauzionale) che hanno avuto contatti con la coppia cinese. E all'isituto romano sono in corso i test su 13 pazienti, tutti provenienti da zone della Cina interessate dall'epidemia.

L'allarme coronavirus è poi scattato, ieri sera, all'ospedale di Merate (Lecco) per un bambino di 7 anni, che da quattro giorni manifestava febbre alta in seguito ad un'influenza. I primi esami sembrano escludere il contagio. Rientrano anche due casi sospetti, uno a Palermo (sempre un turista cinese) e uno ad Aosta (bambina di sei anni e mezzo proveniente da Hong Kong e in vacanza con i genitori a Champoluc). 

Scuola, studenti rientrati dalla Cina

Allarme dei presidi alla ministra Azzolina. "Ci sono casi di studenti che sono andati in Cina di recente e questo sta alimentando l'insorgenza di timori diffusi - scrive il presidente Giannelli - Le chiedo pertanto di diramare al più presto delle indicazioni precise affinché le scuole adottino comportamenti corretti e omogenei su tutto il territorio nazionale". La risposta arriva in una circolare del ministero, con quello della Salute: non c'è preclusione a frequentare la scuola per gli studenti arrivati in Italia dalla Cina che non presentano i sintomi caratteristici del virus.

La circolare prevede, in particolare, che per gli studenti universitari rientrati dalla Cina nelle ultime 2 settimane, occorra "monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie; in caso di insorgenza di sintomi chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento; proteggere le vie aeree con mascherina; evitare contatti stretti fino alla definizione della situazione sanitaria". Indicazioni che valgono anche per i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole primarie e secondarie. Per loro, in più, la circolare prevede che il personale scolastico, docenti e non, «presti particolare attenzione a favorire l'adozione di comportamenti atti a ridurre la possibilità di contaminazione con secrezioni delle vie aeree, anche attraverso oggetti (giocattoli, matite, etc.)". Infine la circolare sconsiglia i viaggi di studenti verso le aree colpite. 

Sospesi i visti dalla Cina per l'Italia

È stata dunque sospesa la concessione dei visti di ingresso dalla Cina per l'Italia e giovedì saranno convocati al Mibact i rappresentanti del turismo per fare il punto sull'emergenza: c'è un evidente problema turismo legato all'emergenza coronavirus, ma il panico e la psicosi rischiano di fare più danni delle cancellazioni dovute allo stop dei voli per arginare il contagio del coronavirus. Ne sono convinti gli operatori che oltre che sul mercato cinese (da cui si attendavano oltre 4 milioni di turisti visto che è il 2020 è l'anno del turismo e della cultura Italia-Cina) temono disdette e problemi anche dagli Usa.

L'Italia è il primo - e per ora il solo - Paese europeo che abbia applicato una stretta sulla concessione dei visti ai cittadini della Repubblica Popolare Cinese. Al di là del Vecchio Continente, sono pochi i Paesi che hanno assunto simile precauzione per arginare la diffusione del coronavirus. Uno dei primi Stati a prendere l'iniziativa è Singapore, che ha escluso dai visti d'ingresso nel Paese tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina. Il Vietnam, destinazione molto popolare tra i cinesi, ha sospeso i visti turistici. La Russia invece ha annunciato la sospensione dell'emissione dei soli visti elettronici per chi ha cittadinanza cinese. Restrizioni analoghe sui visti sono state prese, su varia scala, anche da Filippine, Sri Lanka, Malaysia e Mozambico.

Le vittime salgono a 304

E' salito di 45 unità nella giornata di oggi il numero di decessi cagionati dal coronavirus nella provincia cinese dello Hubei, focolaio dell'epidemia. Il totale delle vittime è salito a 304. I nuovi casi di contagio nello Hubei sono stati 1.921, per un totale di 9.704 nella provincia. Secondo il bollettino diffuso in serata dall'Oms sono arrivati a 11.953 globalmente i casi di nuovo Coronavirus: nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati 2.128, di cui 2.102 solo in Cina. 

Ma Pechino cerca anche di tranquillizzare il resto del mondo spiegando che dalla nuova polmonite si guarisce anche. Così dai ufficiali si evidenzia il record di pazienti dimessi, dopo aver superato la polmonite di Wuhan. In un solo giorno 72 sono usciti dall'ospedale, e adesso sono in tutto 243 le persone scampate al nuovo virus. Nonostante le buone notizie, però, le autorità hanno chiesto alla popolazione di ridurre i tempi dei funerali e soprattutto rinviare i matrimoni. La data del 2 febbraio è peraltro considerata fortunata per le nozze per la sequenza di numeri '02022020', che è possibile leggere nei due versi.

Contagi nel mondo

Secondo gli ultimi dati nel mondo il numero di contagi accertati si avvicina a 12mila. Il maggior numero si registrano nella Cina "continentale" dove sono 11.791; 13 a Hong Kong; 7 a Macao; 10  a Taiwan. Nel resto dell'Asia invece sono 83 (tre nuovi in Giappone), 19 quelli in Europa e 10 quelli in America settentrionale. Nove contagiati si registrano poi in Australasia e altri 4 in altre parti del mondo. Intanto la Spagna ha confermato il primo caso nel Paese a La Gomera, nelle isole Canarie. Il paziente è un turista di nazionalità tedesca, si trova attualmente in isolamento in un ospedale dell'isola.

Un uomo di 33 anni è l'ottavo caso confermato di contagio da coronavirus in Baviera, nel sud della Germania, annuncia il ministero della Salute a Monaco. Come per altri sei casi riscontrati, l'uomo lavora per la Webasto a Stockdorf, nel distretto bavarese di Starnberg. L'unico caso non riscontrato in un dipendente della ditta è quello del figlio di uno di questi. E si registra anche il primo caso di coronavirus accertato a New York: colpita una persona di meno di 40 anni, reduce da un recente viaggio in Cina. Presenta sintomi di febbre, tosse e difficoltà respiratorie senza avere il virus dell'influenza. Le condizioni, al momento, sono stabili. 

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Epidemia, la Cina chiede aiuto

Il premier di Pechino, Li Keqiang, ha chiesto alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di aiutare la Cina nell'approvvigionamento di materiali sanitari. Von der Leyen ha espresso la disponibilità dell'Ue a fornire assistenza alla Cina e di coordinare gli Stati membri per facilitare l'approvvigionamento della Cina di forniture mediche.  Alcune sono già arrivate. Ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato che a bordo dell'aereo inviato a Wuhan per il rimpatrio degli italiani c'era del materiale sanitario chiesta da Pechino. Sull'aereo militare tedesco sono state invece trasportate 10 mila tute protettive. Il leader nordcoreano Kim Jong-Un ha scritto a Xi Jinping per esprimere la propria solidarietà e comunicare l'invio di aiuti al Partito Comunista Cinese.  Alla gara di solidarietà partecipano anche compagnie private: 250 mila mascherine sono state donate dalla Boeing, 10 milioni di dollari sono stati promessi dalla Fondazione Bill e Melinda Gates. Multinazionali come Microsoft, Dell o L'Oreal hanno devoluto collettivamente 1,4 milioni di dollari alla Croce Rossa cinese e alle autorità di Hubei. Da parte sua, il governo cinese ha annunciato l'annullamento dei dazi doganali che erano stati imposti come ritorsione nell'ambito della guerra commerciale con gli Stati Uniti su alcune forniture mediche importate dagli Usa. 

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Aziende in fuga dal coronavirus 

Apple ha deciso i chiudere tutti i suoi punti vendita, uffici e contact center in Cina fino al 9 febbraio prossimo. E la Hyundai Motor, Corea del Sud, ha fatto sapere di aver sospeso la produzione del Suv Palisade per difficoltà nei rifornimenti dalla Cina.

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L'evacuazione degli italiani da Wuhan

Lunedì rientreranno in Italia 70 degli 80 italiani che si trovano a Wuhan, epicentro dell'epidemia. Attereranno all'aeroporto di Pratica di Mare con un velivolo KC-767A del 14esimo Stormo dell'Aeronautica Militare e per loro sarà allestita una 'cittadella' con container nell'area del Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito alla Cecchignola. Qui resteranno sotto osservazione sanitaria per 14 giorni

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