25 aprile 2021, Mattarella: "Festa civile di riconquista della libertà"

Il Presidente della Repubblica celebra il 76esimo anniversario della Liberazione richiamando ai valori di rinascita, unità e coesione. All'Altare della Patria Fico, Casellati e Draghi. Il premier: "Libertà e diritti non barattabili"

Il presidente Sergio Mattarella all'Altare della Patria (Ansa)

Il presidente Sergio Mattarella all'Altare della Patria (Ansa)

Roma, 25 aprile 2021 - Mascherine, distanziamento e niente cortei tradizionali, in una Piazza Venezia off limits alla circolazione. Sergio Mattarella richiama ai valori di "rinascita, unità, coesione" e depone la corona al Milite ignoto, mentre le frecce tricolori solcano il cielo di Roma, disegnando i colori della bandiera in occasione della festa di Liberazione. E' un 25 aprile diverso da quello silenzioso dello scorso anno: il capo dello Stato è giunto alla scale dell'Altare della Patria, che nel 2020 salì solo, accolto dai presidenti delle Camere, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, e dal presidente del Consiglio Mario Draghi. "Nell'onorare la memoria di chi lottò per la libertà dobbiamo anche ricordarci che non fummo tutti noi italiani brava gente - sono le parole del premier -. Dobbiamo ricordare che non scegliere è immorale. Significa far morire un'altra volta chi mostrò coraggio". Presenti alla cerimonia anche il presidente della Consulta Giancarlo Coraggio, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, e il capo della Polizia Lamberto Giannini.

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Poi, in visita al Museo della Liberazione, Mario Draghi ha avvertito che "libertà e diritti che non sono conquistati per sempre e non sono barattabili con nulla, sono più fragili di quanto si pensi".  "In un momento in cui anche i musei riaprono - ha detto il premier - mi auguro che molti giovani abbiano l'opportunità di vistare queste stanze e conoscere le storie dei combattenti per la libertà e capire fino in fondo il senso del loro sacrificio e comprendere che senza il loro coraggio non avremmo la libertà e i diritti di cui godiamo".

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Fuori programma, nelle celebrazioni del 76esimo anniversario della Liberazione, per il Presidente della Repubblica che si è recato, dopo l'Altare della Patria, in piazza dei Tribuni, nel popolare quartiere romano del Quadraro, dove si svolse una delle pagine più tristi e poco ricordate della storia di Liberazione. Mattarella ha deposto una corona di alloro davanti al monumento che ricorda il rastrellamento e la deportazione di molti abitanti del quartiere. Il 17 aprile 2004, il Municipio X di Roma, nel cui territorio ricade il Quadraro, è stato insignito della Medaglia d'Oro al Valor Civile. Centro dei più attivi e organizzati dell'antifascismo, il quartiere Quadraro fu teatro del più feroce rastrellamento da parte delle truppe naziste: l'operazione, scattata all'alba del 17 aprile 1944 e diretta personalmente dal maggiore Kappler, si concluse con la deportazione in Germania di circa un migliaio di uomini, tra i 18 e i 60 anni, costretti a lavorare nelle fabbriche in condizioni disumane. Molti di essi vennero uccisi nei campi di sterminio, altri, fuggiti per unirsi alle formazioni partigiane, caddero in combattimento. 

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Poco dopo le 12, poi, Mattarella ha ricevuto al Quirinale le alte cariche dello Stato, per un cerimonia che solitamente si svolgeva in una città italiana. "Questa giornata, per gli italiani, rappresenta la festa civile della riconquista della libertà - ha dichiarato il capo dello Stato -. La vittoria dell'umanità sulla barbarie. Il giorno di un nuovo inizio, pieno di entusiasmo, portato a compimento con la Costituzione Repubblicana del 1948". E ha concluso: "Una data simbolica della guerra di Liberazione scelta dalla Repubblica Italiana per ricordare la conclusione del sanguinoso conflitto, la fine della brutale e spietata occupazione nazista, il crollo definitivo del fascismo".