25 aprile, la Liberazione atto di nascita o di fine?

Davvero è il risultato finale dell'epopea resistenziale? Forse, occorre fare un ragionamento più ampio

Partigiani entrano a Lodi il 25 aprile 1945

Partigiani entrano a Lodi il 25 aprile 1945

Roma, 25 aprile 2021 - “In nome del popolo italiano, il Comando di Liberazione nazionale per l'Alta Italia assume tutti i poteri civili e militari. Tali poteri sono esercitati attraverso i Comitati di liberazione nazionali regionali e provinciali”. Ecco l'atto di nascita del 25 aprile. In quel giorno e in quel mese del 1945 il Clnai assume il comando militare e civile della nazione italiana liberata dal nazifascismo. C'è un decreto che istituisce i tribunali di guerra (repressione di sabotaggi, furti, rapine); che scioglie tutti i corpi armati fascisti; che dichiara prigionieri di guerra i soldati tedeschi. I Cln locali nominano i sindaci, i prefetti i questori. In realtà la guerra ha termine il 3 maggio: i nazifascisti si arrendono 'ufficialmente'. Bologna ritrova la libertà il 21 aprile, Genova il 23, Venezia il 28. Tra il 27 e 28 si recita l'ultimo atto di Benito Mussolini che, assieme ad altri gerarchi fascisti, viene giustiziato a Dongo.

Approfondisci:

25 aprile: il racconto del giorno della Liberazione

25 aprile: il racconto del giorno della Liberazione

Dunque, il 25 aprile. Importante sottolineare che la presa dei pieni poteri del Clnai ha anche un alto valore simbolico: comincia il percorso che porterà il nostro Paese al 2 giugno 1946, quando il referendum istituzionale sancirà che l'Italia è una Repubblica.

Da simbolica la Festa diverrà ufficiale nel 1949 con la legge 260 (Disposizioni in materia di ricorrenze festive). Unirà, in un percorso che non ha peraltro mancato di suscitare polemiche più o meno legittime, le date fondanti: il 7 gennaio festa del Tricolore; il 17 marzo dell'Unità d'Italia; il primo maggio festa del Lavoro; il 2 giugno della Repubblica; il 4 novembre Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate.

Ma davvero il 25 aprile è la Festa della Liberazione dopo un cammino di due anni, dalla nascita della Resistenza nel 1943 alla fine della guerra sul suolo italiano? Davvero è il risultato finale dell'epopea resistenziale? Forse, occorre fare un ragionamento più ampio. Probabilmente il 25 aprile è l'atto finale (in senso lato come dimostrerà il dopoguerra repubblicano) di una storia cominciata nel 1922 quando Mussolini avvia la dittatura fascista. Un periodo di offese alla libertà, un periodo scandito da diversi capitoli.

Alcuni rapidi esempi. Il martirio del parlamentare socialista Giacomo Matteotti nel 1924. Le eleggi 'fascistissime' del biennio 1925-1926 con l'istituzione di quella terribile macchina di repressione che fu il Tribunale Speciale. La guerra di Spagna (1936-1939). Le leggi razziali del '38. L'entrata in guerra nel 1940. E molto altro ancora. Ma, se il regime ebbe consenso (in qualità e quantità difficili da esemplificare data la mole di sempre nuovi studi), anche chi contro il regime si batté, mai, nemmeno nei lugubri anni Trenta, rinunciò alle sue idee. (Qui le storie partigiane)