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Vengo dopo il Gp by DuchessaLeo Turrini - 30 agosto 2022

Attesissimo dopo la disfatta di Spa, ecco il report del magico Romeo Duchessa, che sempre ringrazio di cuore.

Vengo dopo il Gp di Spa

Verstappen a Spa-sso, persino disarmante se pensiamo da dove è partito. L’olandese ha impiegato 12 giri per togliere il comando a Perez e Sainz con un passo 1 secondo più veloce.
I grandissimi hanno quella capacità innata di portare la gara verso di sé, capacità vista in Belgio, in Ungheria, e altrove. Tanto per capirci, Max ha fatto il giro più veloce su gomme medie al 33mo, prima di mettere tutto a riposo, con oltre 25 Kg di benzina a bordo cioè quasi 8 decimi più pesante di Leclerc che all’ultimo giro lo ha provato con scarsi risultati arrivandogli a 6 decimi con Soft usata. Piuttosto impietoso, fa capire non solo che la RB18-Max era in una combinazione perfetta, al tempo stesso che Ferrari ha sottoperformato pur aspettandosi alla vigilia una inferiorità specifica dovuta al tracciato.

Non (solo) una questione di efficienza aerodinamica

RedBull e Ferrari avevano la stessa configurazione aerodinamica, quella introdotta a Baku, ricordando che proprio da lì in poi il gap di efficienza in rettilineo nei confronti dell’auto di Newey aveva cominciato a ridursi, fino a diventare trascurabile verso Silverstone e Austria.

Da dove è venuto questo gap? C’entra la direttiva Fia?

Il grande problema della Ferrari vista in Belgio è stato non tanto e non solo il consumo quanto l’utilizzo sbagliato delle gomme che ha prodotto over heating. È qualcosa di strano poiché le Pirelli 2022 hanno mostrato una importante resilienza in termini di surriscaldamento. Questo fa capire che la F1-75 aveva una impostazione fondamentalmente errata. Ferrari ha provato un’ala a bassissimo carico in ottica Monza, sperando in una opzione valida per rimanere forte sul dritto, tuttavia l’ala di Baku era certamente la scelta più logica in termini di compromesso aerodinamico. Non è la prima volta quest’anno che l’auto ha qualche problema con alcune mescole, in certe fasi di gara. Ma le dimensioni del gap rilevato a Spa generano alcuni interrogativi.

Binotto dice – e lo dicono anche in fabbrica – che la direttiva anti porpoising ha influito in maniera pressoché trascurabile. Di sicuro il rendimento del lungo settore guidato di Spa ha mostrato nettamente che Ferrari non ha sviluppato il carico sufficiente per azionare correttamente gli pneumatici, né in fase di inserimento, tantomeno in trazione e percorrenza. Un disastro, e sorprendentemente è stato peggiore in gara. Ed è piuttosto strano per la F1-75 perché se ha una qualità nota è quella di avere un dose coerente di downforce a diverse altezze da terra e a diverse velocità. Ma se a queste auto effetto suolo manca carico, i casi sono due: è sbagliata la configurazione delle ali o stanno viaggiando più alte restando troppo rigide.

A Maranello sono genuinamente convinti che l’Olanda rimetterà le cose apposto. Gli ingegneri stanno tuttora elaborando una spiegazione a quanto patito a Spa, figuriamoci se in poche righe possiamo presumere di darla qui, ciononostante possiamo dire che le caratteristiche uniche del circuito delle Ardenne sono state totalmente favorevoli alla RB18. Che la mancanza di curve medio lente tra gli allunghi ha creato una differenza importante che Ferrari non è stata in grado di compensare, o di interpretare. Forse, ancora una volta, una mancanza di aggressività o qualcosa nella preparazione che va migliorato. Tanto da doversi persino guardare da una Mercedes che alterna speranze a caos tecnico.

Sia la trasferta in Olanda che in rientro a Monza forniranno altri dati e molte risposte.

Piccola nota. Leclerc si è fermato per il primo pit stop anticipato dopo appena 2 giri perché la visiera a strappo di Verstappen (incredibile) gli è entrata nel condotto del freno anteriore portando al surriscaldamento. Questo picco di temperatura a bassa velocità dietro la safety car ha messo fuori uso diversi sensori, tra cui quelli per il rilevamento della velocità al pit stop, il cosiddetto strategy-sensor. Questo ha portato Leclerc a non avere un timing accurato per l’ingresso in pit, violando il limite di velocità in corsia box di 0.1 km/h (tenendo conto che 80.9 km/h è ancora una velocità legale di tolleranza). Da qui la penalità di 5” secondi applicata al tempo finale.

Questo fa capire come davvero ci sarebbe bisogno di un cambio, ma grosso, anche in termini di fortuna.

Tra 4 giorni ci si ritrova a Zandvoort, una pista da alto carico che dovrebbe tornare ad esaltare le doti della Rossa. La F1-75 a parte il caso Spa è andata più o meno bene ovunque, con ogni mescola, non è pensabile che sia scomparsa di colpo.