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Vengo dopo il Gp (by Duchessa)Leo Turrini - 3 agosto 2022

Avendo montato le bianche pure lui, l’ingegner Romeo Duchessa è arrivato in ritardo.

Ma è arrivato.

Ecco la sua saggia analisi, che mi onoro di ospitare in questo ameno luogo.Vengo dopo il Gp di Ungheria

Chi pensa a defenestrazioni potrebbe restare deluso. Stando al ‘sentiment’ raccolto, Mattia Binotto dovrebbe rimanere al suo posto fino al termine della stagione, dopodiché molto se non tutto dipenderà da come finirà la stagione. Nel frattempo il leitmotiv delle strategie fallite inevitabilmente non è più confinato ai media, ora a invaso i social con meme di ogni tipo. Pensate se ci fossero stati ai tempi della gomma sparita di Irvine…

Le prossime nove gare – dopo la sosta estiva – potranno fornire dei segnali importanti, ed è chiaro che a meno di episodi ad oggi imponderabili è irrispettoso parlare di chance Mondiali.

Ma chi si aspetta – o spera – che il team principal punti apertamente il dito contro qualcuno per scaricare la colpa resterà sempre deluso, anche a costo di essere dimissionato. Tuttavia è altrettanto chiaro che deve esserci un netto cambiamento di attitudine sul campo di gara per ambire al top. Ed è lecito pretenderlo dai tifosi e anche dalla proprietà. Ma attenzione a pensare che poi si sistemi tutto mandando via Binotto, il quale è la anche la figura tecnica più autorevole a Maranello. Non sarebbe un bel segnale tornare alle porte girevoli, e visto che a Maranello si è passati ‘dalla cultura colpa alla responsabilità’ è adesso l’ora di vedere se è vero.

Non sempre si può pretendere un weekend con l’auto dominante che nasconda eventuali incertezze.

Chiaro che si deve lavorare per marcare una differenza anche in altre aree, oltre a quelle in fabbrica, senza scomporre alcuni equilibri.

Per farla breve, le scelte strategiche sbagliate hanno un comune denominatore: sono costantemente figlie della cautela. Ma qual è il limite tra cautela e paura?
Nel caso dell’Ungheria paura del graining con le soft al via, paura di perdere la posizione su Max nella fase centrale. Qualche settimana fa lo avevo scritto qui, è essenziale inserire una figura forte al muretto. Qualcuno di esperienza e lucidità, che non ha paura di osare. Non so chi possa essere attualmente, avevo accennato a Jock Clear perché è uno di casa, è un inglese che può risentire un po’ meno delle pressioni, ed è uno che ha vinto. Ciò non toglie che chiunque possa migliorare l’interpretazione finale delle decisioni sarebbe il benvenuto.

Questo ragionamento combacia perfino con quanto ci ha detto Binotto a caldo, ovvero nessun ribaltone dopo ogni errore, ma aggiungere per migliorare. Chi si aspetta – o spera – che il team principal punti apertamente il dito contro qualcuno resterà sempre deluso, anche a costo di essere dimissionato. Tuttavia è chiaro che deve esserci un netto cambiamento prodotto sul campo di gara per ambire al top.
A volte, per dirla alla Cocciante, è più una questione di feeling che di equazioni ingegneristiche.
A volte, servirebbe anche meno democrazia al muretto…

La RedBull genera meno carico ma più temperatura e più velocemente della Ferrari. Questo presenta dei pro e dei contro.

Verstappen ha vinto aiutata dalle scelte ultra conservative della Ferrari. Ciononostante è chiaro che il ritmo di Max è stato tecnicamente favorito da condizioni ambientali molto favorevoli alla RB18, qualcosa di simile a Imola. Le stesse che hanno quasi azzerato il vantaggio di passo mostrato venerdì dalle Rosse.
Se pensate che il giro out di Verstappen (su gialle) è stato 1.39.5 contro 1.45.5 di Leclerc (su bianche) capite che a quel punto era già tardi per pensare a una vittoria. Bisognava costruirla a monte.

Se la sfortuna non esiste in fatto di strategie e affidabilità, possiamo comunque fare una piccola sintesi che un po’ fa riflettere.
A testacoda siamo 1-1, ma Leclerc non finisce la gara, Max la vince.

Nel frattempo, così, giusto per condire un po’ l’ultima settimana di lavoro prima di mettere tutto in pausa, si attende che esca qualcosa di importante (o anche no) dal world motorsport council.

Forse si troverà un compromesso sulle regole anti porpoising 2023 alzando le auto, forse no.
In quest’ultimo caso spetterà alla Fia. Fondamentalmente il fronte è Binotto-Horner contro Toto Wolff.

A giudicare dall’attesa sembrano ore di lunghe discussioni.