custom logo
Vengo dopo il Gp (by Duchessa)Leo Turrini - 26 luglio 2022

Spazio alle cose serie, ben più serie delle mie elucubrazioni.

Ecco l’analisi dell’ingegnere Romeo Duchessa sugli eventi del Castellet

Vengo dopo il GP di Francia

Max Verstappen ha esteso il suo vantaggio a 63 punti. Sono molti.
In sostanza può permettersi di perderne oltre 6 a weekend da qui alla fine. Se glielo avessero detto dopo il ritiro di Melbourne – in cui espresse imbarazzo per l’affidabilità – di sicuro non ci avrebbe creduto.

Proprio per questo, la voce dell’esperienza del trio Marko-Horner-Newey dice che c’è in ballo un mondiale in cui quello che appare oggi, può scomparire domani. Allora il team di Milton Keynes continuerà a spingere con forza per gestire il margine acquisito. Soprattutto deve continuare a migliorare le prestazioni, specialmente con Perez, il quale domenica è stato bruscamente battuto dalle Mercedes. Obiettivo – strano a dirsi – ritrovare la direzione dopo un mezzo passo indietro (un po’ inusuale) su alcune scelte tecniche di sviluppo.

La RB18 ha vinto le gare che doveva vincere e soprattutto sta vincendo quelle che non dovrebbe, ciononostante sta mostrando un passo non irresistibile che non permette di dare chiusa la storia del campionato.

Sono Perez e Sainz che mostrano i progressi?

Si. Mentre Checo Perez sta andando in difficoltà, sintomo di una vettura più complicata nell’impostazione rispetto a inizio stagione, la prestazione pura di Carlos Sainz è stata importante. Offuscata a Le Castellet dalla inevitabile penalità di partire ultimo dopo aver rotto la PU3 in Austria (se resto non puoi affrontare il Paul Ricard senza un motore apposto né tanto meno partire ultimo in Ungheria).
I miglioramenti dello spagnolo mostrano nettamente che la F1-75 sta producendo più carico senza aumentare drag, quindi sta mantenendo un alto livello di sviluppo aerodinamico. Oggi la F1-75, a differenza di Miami o Jeddah, pur con una power Unit leggermente più cauta nell’utilizzo è in grado di resistere sul dritto a una Red Bull tornata ad utilizzare un’ala molto scarica.

Il nuovo fondo evoluto ha dato 2 decimi e ha compensato positivamente ciò che poteva mancare a livello di potenza (cautela per allungare la durata). Probabilmente altri vantaggi si capiranno meglio su piste più sconnesse, a partire dall’Hungaroring dove sarà richiesto il massimo carico disponibile.

Le mancate vittorie della Ferrari stanno perdonando il periodo di indecisione tecnica sulla RB18. Tuttavia non è finita, 10 gare sono 10 gare.

Leclerc non deve vergognarsi di sbagliare. Deve resistere alla tentazione di auto flagellarsi!

Negli sfoghi radiofonici si avverte tutta la voglia o forse l’assillo di dimostrare. La ‘cattiveria’ verso se stesso nel momento in cui non si compie ciò che deve. Una (troppo) feroce autocritica di chi in quel preciso momento, per un attimo, non si ritiene degno di poter finalizzare.

In realtà il giovane monegasco può essere contento di quanto ha fatto vedere perché nel suo percorso di crescita ha migliorato in ogni area. È un patrimonio fondamentale non solo come talento, ma anche perché è cresciuto totalmente nel team.
Ciò che rappresenta non può essere messo in discussione. Tutti lo amano a Maranello.

La lotta con Verstappen aiuterà Leclerc a migliorarsi, così come la lotta con Hamilton ha migliorato Max.

Il campione del mondo è all’apice della forma ed è molto difficile da battere. Eppure Leclerc ha mostrato di essere un rivale al massimo livello.
La carente affidabilità ha portato a ritiri dolorosi tuttavia la grande competitività in ogni weekend ha impedito di deprimersi. Visto che sa che può presentarsi sempre per vincere, Charles ha tutto in mano per poter brillare; a questo punto con meno ansie. Allora sarebbe importante mettere da parte quegli assilli, concedersi con umiltà di poter sbagliare pur di vincere, che non è sinonimo di debolezza.

I fatti ad oggi svelano un paradosso: il mondiale è diventato una sorta di sogno (ancora realizzabile) più che un obbiettivo, al tempo stesso Ferrari sarà in grado di vincere fino all’ultima gara. Forse, da adesso, con meno pressione e meno da perdere.

È un anno particolare, sportivamente e tecnicamente. Consiglio di non dare nulla per scontato. La Mercedes doveva dare 1 secondo a tutti, la Red Bull essere in ritardo, in Ferrari non dovevano azzeccare gli sviluppi…