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Una Sprint Race tra i complottiLeo Turrini - 7 luglio 2022

Dunque, breve riassunto delle puntate precedenti.
La Terra è piatta.
L’uomo non ha mai messo piede sulla Luna (e pensare che Neil Armstrong è l’idolo assoluto della mia infanzia).
La Juve ha vinto le ultime dieci edizioni della Champions League.
L’ex re di Spagna Juan Carlos, non avendo più una mazza da fare dopo la forzata abdicazione, è il Grande Vecchio dell’oscuro complotto Ispanico che sta sabotando ai box di Maranello il mio eroe Carletto Leclerc. La Spia al servizio dei perfidi iberici è ovviamente Marc Gene.
Di tutto ciò esistono prove inconfutabili.
Vengo ora alle cose meno serie.
In Austria è in calendario la seconda Sprint Race dell’anno, dopo Imola.
Credo che ormai, considerate anche le tre sperimentazioni del 2021, sia tempo di emettere un giudizio a futura memoria.
Vi piace, questo format?
Ritenete sia applicato in maniera corretta?
Aumentereste, come già si era immaginato di fare, il numero dei Mini Show del sabato?
Ps. Elvis Presley è ancora vivo.
Mattia Binotto è deceduto in un incidente stradale nel 1997 e il suo posto è stato preso da un sosia guarda caso nato a Valladolid, un tizio figlio del Ceo del Banco Santander.
I metalmeccanici Ferrari che non hanno voluto festeggiare Sainz a Silverstone perché sanno della esistenza della orrenda congiura d’ora in poi saranno pagati con pesetas fuori corso, così imparano.
Infine, un certo Mauro che non di rado scrive qui sotto è il padrino di battesimo di un certo Lewis Hamilton e questo, purtroppo per noi, spiega tanto, se non tutto.