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Se Leclerc fa la pole è un pesce d’aprileLeo Turrini - 31 marzo 2023
  1. Meglio non coltivare equivoci.
    Se Leclerc firma la pole a Melbourne, è un perfetto pesce d’aprile.
    Ma meglio che niente, vista l’aria che tira.
    Vi lascio alle cose che mi ha detto Giancarlo Minardi, bella persona nonché amico caro.
    L’intervista e’ apparsa oggi sulla edizione cartacea di Resto del Carlino/Nazione/Giorno.
    ——

“Onestamente quando ventidue anni fa, nel 2001, lo feci debuttare in F1 proprio a Melbourne, beh, avevo intuito il suo enorme talento. Ma ammetto che ritrovarlo sulla griglia di partenza quasi un quarto di secolo dopo sorprende anche me…”
Giancarlo Minardi si illumina, quando può parlare del pupillo Fernando Alonso. Che è ancora sulla breccia. Anzi, a bordo della Aston Martin pare l’unica possibile alternativa alla dittatura Red Bull.
“Eh, adesso non esageriamo-sospira l’ex costruttore romagnolo- In Aston Martin hanno lavorato bene, ma siamo appena all’inizio del campionato”.
Di sicuro Alonso pare immortale, in Arabia Saudita è tornato sul podio.
“Fernando è cambiato”.
Facciamo che è più vecchio.
“Anche, però a me sembra che abbia modificato qualcosa nel carattere, nello spirito. È sempre stato un fuoriclasse, adesso ha l’atteggiamento di uno che a guidare si diverte. È una bella cosa”.
Ma potrebbe battere Verstappen, magari già in Australia?
“La vedo dura. La Red Bull ha un vantaggio tecnologico evidente. Fernando sogna di tornare a vincere una corsa, può darsi che nel corso della annata gli si presenti una occasione, hanno vinto Gp anche Gasly e Ocon, perché no?”
Quanto alla Ferrari…
“Passiamo alla prossima domanda”.
Invece dobbiamo proprio parlarne, amico mio. Si rialzerà?
“Non subito, temo”.
Tradotto?
“A me ha lasciato perplesso l’ottimismo che da Maranello facevano trapelare durante l’inverno…”
Sono stati presuntuosi?
“Questo non lo so. Certo andava considerata la fotografia del 2022, anno in cui la Red Bull si era imposta in diciassette Gran Premi su ventidue. 17 su 22! Mi segue?”
Sì.
“Ora, partendo da una simile premessa era arduo immaginare un sorpasso Rosso. Poi, certo, quello che la Ferrari ha offerto finora è inferiore a qualunque aspettativa”.
In giro c’è molta frustrazione.
“E me ne rendo conto benissimo. Vede, quando si insegue si può pensare di migliorare la propria prestazione, ma occorre avere la consapevolezza che chi sta davanti mica rimane fermo. E infatti la Red Bull ha allungato ancora”.
Prospettive?
“In Ferrari negli ultimi dieci anni c’è stato un turn over continuo. Non so se sia stato un bene, anche se da fuori è difficile giudicare. Mi lasci però aggiungere una cosa”.
Prego.
“Io non ci credo”.
Prego bis.
“Non ci credo che le oltre mille persone che lavorano al reparto corse di Maranello non riescano a trovare una soluzione ai problemi che si trascinano da così tempo”.
È un mistero avvolto nell’enigma, caro Minardi.
“Eh, sul serio!”