Mi dispiace.
Avevo appena finito di occuparmi con entusiasmo del ferrarista Sinner quando mi sono dedicato al Wec brasiliano.
Mi dispiace, ma a tutto c’è un limite.
Chi si lamenta dei difetti della F1 magari dovrebbe concedersi una salutare riflessione.
Mi conforta il fatto che il nostro Emi, l’Omero delle ruote coperte, condivide la mia indignazione.
Buona lettura.
EMI SCRIPSIT
Feijoada (mefitica)brasiliana
Mentre a Wimbledon si faceva la storia (nonostante dopo il primo set, con sano disfattismo italico molti vedevano Sinner già cucinato a dovere dal prode Carlos…ovviamente non Sainz), fedele al mio credo ero alle prese con la 6 Ore “brasileira” e relativo folklore (una Virtual per aquiloni in pista mi mancava, ma ieri ho visto anche questa!).
Senza reputarmi un “fenomeno”, ma semplicemente un umile osservatore con un minimo di buon senso, ecco, non mi ero certo fatto l’idea che qui la 499 potesse dominare com’è stata nella prima parte di campionato. Se un minimo capisci di corse, dico…29 kg in più della Cadillac prima ancora di accendere il motore e percorrere un metro di pista, non deponeva certamente a favore degli uomini del Cavallino e relativa compagnia cantante.
Mal comune, mezzo gaudio.
Toyota con la sua GR010 aveva esattamente lo stesso peso. Tutte cose che al tuo viandante bulgaro passato di lì per caso avrebbero reso la comprensione degli eventi brasiliani estremamente difficile, mettiamola così. Come al più comune uomo della strada, risulterebbe arduo spiegare che chi avesse vinto Le Mans non più tardi di un mese fa, aveva preso due giri in sei ore di corsa. Insomma, è difficile chiarire dopo una 24 Ore corsa a ritmi da qualifica, con distacchi al termine della gara da Gran Premio di Formula 1, come Interlagos abbia potuto offrire questa “feijoada mefitica”, di cui ricorderai benissimo ( non solo) gli effetti collaterali.
Già, perché Toyota di giri di distacco ne ha presi tre, giocandosela per buona parte della corsa con l’Aston disegnata dal tuo amico Newey. Insomma Nume. Per natura non mi reputo certamente un sovversivo delle corse, ma quanto ho visto ieri è stato(molto in sintesi) la negazione dello sport e della sfida. E ti parlo proprio di Toyota per non apparirti come il becero tifoso Rosso che nulla vede se non il colore delle vetture del Cavallino. Posso capire che esista uno “strumento” che si prenda la briga di far correre sullo stesso piano vetture diverse, ma usarlo in codesto modo pare essere solo la mannaia di una sommaria giustizia. A chi dobbiamo dar ascolto per comprendere le imprese dei nostri eroi? Agli ingegneri dell’Aco che deliberano il Bop ogni domenica Endurance? Peggio mi sento se il tutto fosse pure, il frutto di un pervicace errore. Verrebbe da dire che aveva ragione Arrivabene, nel decretare l’assenza dai muretti di gente che sapesse di pista e di corse.
Poi ripenso a Sinner a Wimbledon. In tanti hanno visto la storia ma per tanti della strada, è stata una cosa normale. Oserei dire banale.
La percezione delle cose…
Fa una grande differenza.
Quando il Bop di una macchina da corsa, finisce per valere.
Una racchetta da tennis a Wimbledon. Nella più assoluta mediocrità.
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