custom logo
Omaggio a Seb VettelLeo Turrini - 18 novembre 2022

“Mai fare da eco ai cretini” (cit.)
Voglio dedicare le righe che seguono a Seb Vettel.
È stato un grande.
Ricordo e ho spesso raccontato il suo debutto in F1, in veste di collaudatore BMW.
C’ero quando disputò il primo Gran Premio e non ho mai dimenticato lo stupore innescato dal successo numero uno, con la ex Minardi sul bagnato di Monza.
Ci sono episodi che indirizzano una carriera. Talvolta generando crudeli contraddizioni.
Il giovane Vettel era un demonio sotto l’acqua. Ho in mente un suo capolavoro a Shanghai nel 2009. Eppure, nel 2018 sarebbero bastate poche gocce d’acqua, ad Hockenheim, a distruggere il sogno di una vita: conquistare il titolo con la Ferrari.
Eh, il destino!
Raramente ho conosciuto un pilota così innamorato della Rossa come Seb. Anche quando spadroneggiava con la Red Bull, beh, lui aveva in mente il Cavallino. Fu felicissimo quando Montezemolo gli sottopose il contratto da firmare: era quello che sempre aveva desiderato, sin da quando teneva in camera il poster di Schumi.
Come siano andate le cose, si sa. So anche che lui ha dato tutto quello che aveva per la causa, negli anni spesi a Maranello. E tante critiche, a parte l’astio degli haters idioti, furono eccessive.
Ma la Storia non si cambia e i rimpianti conviene lasciarli nel ripostiglio della memoria. Inutile recriminare.
Vettel è stato un top driver. Ha vinto 4 campionati e un paio di volte, da Ferrarista quale sono, lo avrei volentieri strozzato.
Ho anche ammirato la sua sensibilità per diritti che chissà perché qualcuno vorrebbe non fossero nominati, in certi ambienti “da ricchi”.
Invece Vettel è una bella persona e gli sono grato per le emozioni che ha regalato.
È stato bello scrivere di lui.