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Mia zia parte meglio di Vettel e LeclercLeo Turrini - 13 ottobre 2019

Per una volta scomoderò una mia adorabile zia.
Prese la patente in età avanzata. Negli anni Cinquanta del secolo scorso non erano tante le donne che potevano permettersi di guidare una automobile.
Ma lei ci riuscì.
Ebbene, posso garantire che davanti ad un semaforo se la cavava meglio di Vettel e Leclerc a Suzuka.
Gran peccato, eh.
La magia notturna delle qualifiche, con Seb in paradiso, aveva alimentato suggestioni diverse.
Invece, due curve ed era già tutto finito.
A occhio, non credo che sul passo gara la Ferrari avesse lo stesso ritmo Mercedes.
Ma mi dispiace non aver visto un Gran Premio con due Rosse al comando alla fine del primo giro.
In generale e banalmente, direi che quando occupi interamente la prima fila, eh, dopo devi essere assolutamente perfetto.
Soprattutto contro un team, la Mercedes, che ha conquistato in Giappone il sesto mondiale costruttori consecutivo, eguagliando la Ferrari di Schumi-Irvine-Salo-Barrichello tra il 1999 e il 2004.
Ah, la nostalgia!
Di Seb dirò che è stato fantastico in qualifica ed è un risultato per lui emotivamente prezioso. Disastroso al via. Splendido nella resistenza finale su Hamilton.
Carletto ha sbagliato con Verstappen e sono cose che possono accadere.
Infine, complimenti a Bottas.
Gregario, sì, ma tanto di cappello, a Suzuka non vinci per caso.